giovedì 29 giugno 2023

 come non essere d'accordo?

IL BERLUSCONISMO E LA SUA RELIGIONE

 Insegna l’antico proverbio: “De mortuis nihil nisi bonum”, vale a dire: “Di chi è appena morto, o si tace o si parla bene”. Di Silvio Berlusconi io non avrei scritto nulla, non avendo per parte mia molto di buono da riconoscergli, laddove “buono” lo intendo nel senso radicale del termine che rimanda al Bene in quanto sommo valore che coincide con la Giustizia e la Verità (concetti che scrivo al maiuscolo per indicare la loro superiorità rispetto al mero interesse privato). Se però, ciononostante, ne scrivo, è per cercare di mettere a fuoco la frase del cantautore Gian Piero Alloisio, talora attribuita a Gaber (cito a memoria): “Non temo Berlusconi in sé, ma il Berlusconi che è in me”. Non parlerò quindi di Berlusconi in sé, bensì del Berlusconi in noi, convinto come sono che quanto dichiarato da Alloisio valga per milioni di italiani, forse per tutti noi, che portiamo al nostro interno, qualcuno con gioia, qualcun altro con fastidio o addirittura con vergogna, quella infezione che è, a mio avviso, il “berlusconismo”. Cosa infetta precisamente il berlusconismo? Risponderò presto, prima però voglio ricordare questa frase di Hegel: “La filosofia è il proprio tempo colto nei pensieri”. Io penso che quello che vale per la filosofia, valga, a maggior ragione, per l’economia e la politica: il loro successo dipende strettamente dalla capacità di saper cogliere e soddisfare il desiderio del proprio tempo. Berlusconi è stato molto abile in questo. Con le sue antenne personali (al lavoro ben prima che installasse a Cologno Monzese le antenne delle sue tv) egli seppe cogliere il desiderio profondo del nostro tempo, ne riconobbe l’anima leggera e se ne mise alla caccia esercitando tutte le arti della sua sorridente e persistente seduzione. Si trasformò in questo modo in una specie di sommo sacerdote della nuova religione che ormai da tempo aveva preso il posto dell’antica, essendo la religione del nostro tempo non più liturgia di Dio ma culto ossessivo e ossessionante dell’Io. Il berlusconismo rappresenta nel modo più splendido e seducente lo spodestamento dell’antica religione di Dio e la sua sostituzione con la religione dell’Io. E il nostro tempo se ne sentì interpretato in sommo grado, assegnando al fondatore i più grandi onori e costituendolo tra gli uomini più ricchi e più potenti non solo d’Italia. Ho parlato del berlusconismo come di un’infezione, ma cosa infetta precisamente? Non è difficile rispondere: la coscienza morale. Il berlusconismo rappresenta la fine plateale del primato dell’etica e il trionfo del primato del successo. Successo attestato mediante la certificazione dell’applauso e del conseguente inarrestabile guadagno. Vedete, Dio, prima, lo si poteva intendere in vari modi: nel senso classico del cattolicesimo e delle altre religioni, nel senso socialista e comunista della società futura senza classi e finalmente giusta, nel senso liberale e repubblicano di uno stato etico quale per esempio lo stato prussiano celebrato da Hegel, nel senso della retta e incorruttibile coscienza individuale della filosofia morale di Kant, e in altri modi ancora, tutti comunque accomunati dalla convinzione che esistesse qualcosa più importante dell’Io, di fronte a cui l’Io si dovesse fermare e mettere al servizio. Fin dai primordi dell’umanità il concetto di Dio rappresentò esattamente l’emozione vitale secondo cui esiste qualcosa di più importante del mio Io, del mio potere, del mio piacere (a prescindere se questo “qualcosa” sia il Dio unico, o gli Dei, o l’Urbe, la Polis, lo Stato, la Scienza, l’Arte o altro ancora). Ecco, il trionfo del berlusconismo rappresenta la sconfitta di questa tensione spirituale e morale. In quanto religione dell’Io, esso proclama esattamente il contrario: non c’è nulla più importante di me. Non è certo un caso che il partito-azienda del berlusconismo non ha mai avuto un successore, e ora, morto il fondatore, è probabile che non faccia una bella fine. Naturalmente questa religione dell’Io suppone quale condizione imprescindibile ciò che consente all’Io di affermare il suo primato di fronte al mondo, vale a dire il denaro. Il denaro era per il berlusconismo ciò che la Bibbia è per il cristianesimo, il Corano per l’islam, la Torah per l’ebraismo: il vero e proprio libro sacro, l’unico Verbo su cui giurare e in cui credere. Il berlusconismo è stato una religione neopagana secondo cui tutto si compra, perché tutto è in vendita: aziende, ville, politici, magistrati, uomini, donne, calciatori, cardinali, corpi, parole, anime. Tutti hanno un prezzo, e bastano fiuto e denaro per pagare e ottenere i migliori per sé. Chi infatti (secondo la dottrina del berlusconismo) non desidera essere comprato? Il berlusconismo ha rappresentato un tale abbassamento del livello di indignazione etica della nostra nazione da coincidere con la morte stessa dell’etica nelle coscienze degli italiani. La quale infatti ai nostri giorni è in coma, soprattutto nei palazzi del potere politico. Ma cosa significa la morte dell’etica? Significa lo spadroneggiare della volgarità, termine da intendersi non tanto come uso di linguaggio sconveniente, quanto nel senso etimologico che rimanda a volgo, plebe, plebaglia, ovvero al populismo in quanto procedimento che misura tutto in base agli applausi, in quanto applausometro permanente che trasforma i cittadini da esseri pensanti in spettatori che battono le mani. Ovvero: non è giusto ciò che è giusto, ma quanto riceve più applausi. Ecco la morte dell’etica, ecco il trionfo di ciò che politicamente si chiama populismo e che rappresenta la degenerazione della democrazia in oclocrazia (in greco antico “demos” significa popolo, “oclos” significa plebaglia). Tutto questo ha avuto e continuerà ad avere delle conseguenze devastanti. In primo luogo penso all’immagine dell’Italia all’estero, che neppure dieci Mario Draghi avrebbero potuto ripulire dal fango e dalla sporcizia del cosiddetto Bunga-Bunga. Ma ancora più grave è lo stato della coscienza morale dei nostri concittadini: eravamo già un paese corrotto e di evasori, ora siamo ai vertici europei; eravamo già tra gli ultimi come indice di lettura, ora siamo in fondo alla classifica. Ricordo che una volta mi trovavo con un imprenditore all’autodromo di Monza per una convention aziendale e, forse per la vicinanza di Arcore, forse chissà per quale altro motivo, egli prese a parlarmi di Berlusconi. Mi disse che molti anni prima gli aveva indicato una massa di gente lì accanto e poi gli si era rivolto così: “Secondo Lei, quanti sono gli intelligenti là dentro? Il 10 percento? Ecco, io mi occupo del restante 90 percento”. Questa è stata la politica editoriale delle sue tv che hanno portato alla ribalta personaggi fatui ed equivoci e hanno fatto strazio della vera cultura. Il berlusconismo ha di fatto affossato nella mente della gran parte degli italiani il valore della cultura, riducendo tutto a spettacolo, a divertimento, a simpatia falsa e spudoratamente superficiale, a seduzione. Seduzione da intendere nel senso etimologico di sé-duzione, cioè riconduzione a sé di ogni cosa, secondo quella religione dell’Io che è stato il vero credo di Silvio Berlusconi e da cui non sarà facile liberare e purificare la nostra “povera patria” (come la designava, proprio pensando al berlusconismo, Franco Battiato).

 Vito Mancuso, La Stampa 13 giugno 2023

 "Quando siamo disposti ad essere intimi con ciò che realmente è qui ora, a guardare direttamente tutta la nostra esperienza, potremmo riconoscere che questa è la nostra vita, per quanto diversa dai nostri pensieri e dalle nostre idee al riguardo."ROSHI PAT ENKYO O'HARA

In effetti abbiamo una marea di pensieri ed idee su come e cosa è la nostra vita ma, in realtà, ne abbiamo una minima esperienza perchè manchiamo di consapevolezza e presenza mentale.

Se non sappiamo vedere e ascoltare nel momento presente non siamo in grado di percepire la nostra "vera" vita che spesso è assai differente dalle idee che ci siamo costruiti, è qualcosa di assai più semplice, autentico e diretto, nulla di mentale e di nevrotico.

Il cuore della pratica sta nello scoprire il miracolo della vera vita in questo preciso attimo, fatto questo tutto il resto viene da sè senza sforzo.

mercoledì 28 giugno 2023

 Eccoci reduci dalla masterclass su Uamtv......che dire, mi sono divertito e ho avuto il piacere di conoscere due pregevoli e gradevoli  persone ( dello staff) e questo è sempre un grande dono.

Per il resto temo sia stato un mezzo flop, pochi spettatori, ma , visto il periodo ormai estivo e la mia assai scarsa popolarità e rilevanza, non mi aspettavo niente di diverso.

Va bene così, diciamo che ho rimesso in funzione le mie (scarse) abilità di intrattenitore, certo è sempre strano parlare di interiorità ,meditazione ecc. guardando in camera e non delle persone negli occhi.....

Personalmente sono assai più stimolato da contatto personale, riesco anche a tarare il discorso su chi ho davanti, mediato dalla tecnologia è completamente differente.

Ormai è andata e ,probabilmente, non ci sarà un seguito .....

Stamattina le civette che hanno fatto il nido nel mio tetto mi hanno salutato dalla finestra, non hanno paura e stanno lì a guardarmi.......piccole grandi gioie quotidiane!

domenica 25 giugno 2023

venerdì 23 giugno 2023

 

un pò di pubblicità......visto che mi hanno coinvolto in questa avventura.
La masterclass ,però, è a pagamento , oppure bisogna essere abbonati a UAM.TV
Domani pomeriggio ci sarà una presentazione gratis su youtube, facebook ecc.
Beh doveva esserci, ci abbiamo appena provato  ma la connessione era pessima e non se ne è fatto nulla.....se volete divertirvi a vedere il disastro è rimasta la registrazione sui social......e poi la tecnologia dovrebbe aiutarci.......



Martedì 27 giugno
 ci sarà la nuova Masterclass di UAM.TV!

Masterclass con Marco valli
Crescere... in saggezza..
Educare al viaggio della vita.

Martedì 27 giugno 2023 dalle 21:00 alle 22:30

Viviamo tempi assai tristi, la famiglia e la scuola faticano ad essere agenzie educative, i giovani vivono un grande disagio psicologico, esistenziale e spirituale, gli adulti e gli anziani non stanno molto meglio, il futuro sembra avere poche speranze.
Possiamo pensare ad un percorso di vita che sia foriero di una crescita in saggezza?
Possiamo riaccendere la passione per la vita, la curiosità e la gratitudine?
Riusciamo ad immaginare una educazione che sia centrata sull'interiorità?
Cercheremo di tracciare un possibile percorso per riappropriarci della nostra più profonda umanità e spiritualità.

"Possiamo rilassarci e galleggiare nella direzione in cui scorre l'acqua, oppure possiamo nuotare con forza contro di essa. Se andiamo con il fiume, l'energia di mille ruscelli di montagna sarà con noi." Elisabeth Lesser

Siamo dei nuotatori ostinati, c'è poco da fare , e in questo modo sprechiamo una quantità incredibile di energia, se ci lasciassimo andare alla corrente senza pretendere che il mondo vada come desidera il nostro IO , sarebbe tutto più facile, naturale e rinvigorente.

Basta lasciar andare e lasciar essere, la cosa più semplice e al contempo ,per noi ,la più difficile, si medita per imparare a farlo.....



giovedì 22 giugno 2023

"Pensa con leggerezza a te stesso e profondamente al mondo." MIYAMOTO MUSASHI
 In effetti ,generalmente, facciamo il contrario, siamo tutti presi da gravi e grevi pensieri su noi stessi e del resto del mondo ci interessa poco.... Siamo autocentrati e autoreferenziali e perdiamo di vista la vastità della vita e del mondo. E' saggio cambiare prospettiva e interessarci al mondo, alla vita, agli altri e avere un tocco più leggero con noi stessi. Non sarà il superamento dell'ego ma ci potremmo anche accontentare. Non prendiamoci troppo sul serio , un pò di leggerezza e humour..... Da questa leggerezza può sorgere una maggiore disponibilità/compassione per tutti gli esseri senzienti.

martedì 13 giugno 2023

 Un'amica sta cercando di pubblicare ,con una specie di crowfunding, il suo romanzo autobiografico, peraltro molto bello e molto ben scritto, se siete curiosi e volete pre-acquistare una copia questo è il link:https://bookabook.it/libro/il-privilegio-del-disastro/

ne vale la pena!

ultimo audio.....nel senso che sarà l'ultimo che metto qui nel blog perchè vedo che non li ascolta quasi nessuno, continueranno a uscire su youtube dove ci sono buone visualizzazioni .
 

lunedì 12 giugno 2023

 "Le brezze all'alba hanno segreti da dirti. Non tornare a dormire." JALALUDDIN RUMI

ho sempre amato questi versi, sarà perchè amo l'alba e non sono mai stato un nottambulo.Davvero l'alba è un momento magico, così come il tramonto, per stare con noi stessi  e aprirci al Mistero.
meditare all'alba ha un qualcosa in più , farlo in altri momenti della giornata non è la stessa cosa, non per nulla i monaci, di tutte le tradizioni, all'alba sono già presi dalle loro pratiche.

L'alba è il simbolo della rinascita, del rinnovamento,è il tempo del silenzio  un attimo prima che gli uccelli si sveglino.

Non è un caso che uno dei miei maestri insistesse affinchè andassimo a letto presto e ci svegliassimo appena prima dell'alba.

So che non è molto di moda questo genere di vita, però provare per credere.....

domenica 11 giugno 2023

 "Desideriamo ardentemente quel luogo profondo all'interno che non può essere toccato dagli alti e bassi della vita, che semplicemente È - connesso e intero."K.Rubinstein

Tutti, coscientemente o meno, vorremmo raggiungere quel luogo di perfetto equilibrio in cui non siamo più in balia delle onde della vita.

Il luogo è lì, da tempo senza tempo, dobbiamo solo ritrovarlo e la pratica della meditazione è un fondamentale strumento per farlo.

Sedendo e sedendo pian piano troviamo la strada , ritroviamo quel luogo di pace e ci assestiamo in esso.

sabato 10 giugno 2023

 "Il servizio non inizia quando abbiamo qualcosa da dare: sboccia naturalmente quando non abbiamo più niente da prendere"Nipun Metha

In effetti finchè pensiamo di avere qualcosa da dare, c'è dell'ego, ma quando,invece, non abbiamo nulla da dare e da perdere allora possiamo veramente dare di cuore.

Il servizio per gli altri, la vera compassione c'è quando noi non ci siamo più o quantomeno quando non siamo più centrati su noi stessi.

Servire è uscire dalla nostra visione egocentrica del mondo, è aprirsi al bisogno dell'altro che sentiamo come fosse nostro.

Niente a che vedere col fare un pò di volontariato perchè ci riempe la giornata e ci fa sentire più buoni, è una tensione verso l'altro che nasce dal profondo, dalla comprensione dell'interdipendenza e dal superamento o dal ridimensionamento dell'ego.

Il vero servizio è frutto di una autentica vita spirituale e di una profonda pratica meditativa.

domenica 4 giugno 2023

" Man mano che impariamo ad avere compassione per noi stessi, il cerchio della compassione per gli altri – cosa e con chi possiamo lavorare, e come – si allarga."PEMA CHÖDRÖN

Avrere compassione per noi stessi significa fare amicizia con ciò che siamo , smettere di pretendere di essere diversi e "migliori".

Non vuol dire essere accondiscendenti con i nostri difetti e le nostre nevrosi ma riconoscere ciò che c'è e lavorare su quelle fondamenta.

Se accogliamo noi stessi per ciò che siamo in questo momento possiamo anche accogliere gli altri per ciò che sono sviluppando autentica empatia e compassione.

Per dirla in modo evangelico dobbiamo prima amare noi stessi per poi amare il prossimo come noi stessi.

Riconoscere ciò che c'è come una possibilità e non come un difetto/mancanza è il punto essenziale per sviluppare l'auto-compassione che è il primo passo per un autentico cammino spirituale e umano.

Lavoriamo con ciò che c'è in noi stessi e negli altri e smettiamola di pretendere che ci sia ciò che vorremmo, anche questo è lasciar essere e lasciar andare, l'essenza della pratica meditativa.

sabato 3 giugno 2023

 Mi si chiede di commentare una notizia a dir poco curiosa: una ragazza ha citato in tribunale i suoi genitori perchè l'hanno fatta nascere e lei, ovviamente, non aveva dato il suo consenso.

Che dire, siamo nell'abito della psicopatologia: se non sei ancora nato non è che puoi dare il consenso a nascere, magari si potrebbe discutere su altre scelte che ci vengono "imposte" quando avremmo, forse, gli strumenti per dire la nostra(religione, scuola ecc)

DEtto questo però il problema "filosofico" sul fatto se e come abbiamo il diritto di mettere al mondo qualcuno, spesso per gratificare noi stessi c'è(ricordo una amica che mi disse: faccio un figlio per dare senso alla mia vita).

Si diventa genitori in molti modi: per caso, per scelta, per desiderio egoico, per tensione altruistica, sicuramente senza sapere se il pargolo sarà felice, se apprezzerà l'essere nato, se avrà patologie o se sarà un depresso cronico.

Il tema è quindi: fare figli è morale(visto che la vita è sofferenza e il mondo sta pure andando sempre peggio)?

Credo che l'unica risposta possibile sia connessa con le motivazioni che abbiamo, con la consapevolezza: non è che sia giusto o sbagliato di per sè ,dipende dal perchè lo facciamo, esattamente come per tutto il resto.

Se le motivazioni sono nevrotiche/egoiche  il rischio è di provocare solo ulteriore sofferenza, ma questo vale per ogni cosa.

In noi c'è un lato biologico che ci spinge alla procreazione esattamente come per il nostro cane o il nostro gatto, la differenza è che noi abbiamo una consapevolezza(o dovremmo averla) che puoi farci scegliere se farlo o no, che dovrebbe portarci ad essere presenti alle motivazioni che ci spingono.

Il problema dovrebbe riguardare i futuri genitori e non i figli che, ci piaccia o no, saranno il frutto di scelte non loro.

Credo che molti di noi, almeno una volta nella vita, si siano chiesti perchè diavolo ci hanno fatto nascere, ma è una domanda ormai senza senso: siamo vivi e dobbiamo giocarcela al meglio , dovremmo invece chiederci se e perchè diventiamo genitori e come esserlo nel modo migliore(o meno peggio) possibile.

La vita tende a riprodursi, è la sua stessa natura, noi esseri umani possiamo ,però, chiederci se farlo, perchè e come.....sarebbe già un bel passo avanti verso una genitorialità più consapevole.

Se ,invece, ci facciamo prendere da questo gesto un pò assurdo, beh......tutti avremmo il diritto di denunciare i nostri genitori e tutti dovremmo essere denunciati dai nostri figli......forse è meglio lasciar perdere!

venerdì 2 giugno 2023

 Mai parlare di DIO!!!!

E' uscito il mio audio su youtube ed ecco qualcuno si adombra, neanche avessi fatto una apologia dell'ateismo( che poi non vedo che ci sarebbe di male....)

Comunque quando si tocca Dio, anche se nell'audio parlavo solo delle idee che ci costruiamo su Dio, e lo stesso vale per quelle che ci costruiamo sul bene, il male,l'amore ,la politica , l'amicizia ecc., casca il mondo.....a dimostrazione dell'intolleranza di molti "fedeli" nei confronti di chi non lo chiama Dio (come canta Finardi).

Possiamo almeno ammettere che le varie idee su Dio e conseguenti dogmi e dottrine hanno fatto, nella storia non pochi disastri? Dalle persecuzioni alle guerre?

Ovviamente non è colpa di Dio o di come lo si vuole chiamare ma degli uomini e dei loro deliri di potere , ed è proprio per evitare anche queste derive che non sarebbe male cominciare a tacere, a non dare nomi a ciò che è più grande di noi( sempre citando Finardi) , ad aprirci al Mistero dell'Essere senza cercare di ingabbiarlo in teorie o dottrine che no fanno che limitarlo e svilirlo.

Tutti gli "ismi" finiscono per essere pericolosi o dannosi, i mistici sanno bene che ciò che hanno sperimentato è indicibile e irriducibile ad ogni dogma o dottrina( e per questo hanno fatto tristi fini)

Comunque se qualcuno se ne è avuto a male mi scuso......ma non mettevo in dubbio l'altrui fede ma solo le proiezioni culturali /egoiche, che è un altra cosa....

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P.S. 

ovviamente gli attacchi e le critiche aumentano.....il che denota lo spirito fondamentalmente intollerante dei "teisti", anche se io mettevo solo in discussione le proiezioni su Dio e non la fede in Dio.....ma tant'è.

Qualcuno dice di pensare a tutte le superstizioni, pure nel Buddhismo e altre tradizioni orientali....verissimo ce ne sono pure lì finchè se ne vuole,ma vorrei fare presente che io non stavo parlando dei Cristiani o di altri, facevo un discorso generale che vale per tutti, anche le idee o le proiezioni sull'illuminazione sono erronee o limitate allo stesso modo .

Nessuno dice che una tradizione è meglio di un altra , si faceva, timidamente, presente che gli uomini con le proprie proiezioni egoiche/nevrotiche finiscono per svilire ogni esperienza dell'assoluto e questo ovunque, nessuno è esente.



 

 vangelo 9