lunedì 24 settembre 2018

RISCOPRIRE LA SOBRIETA’
Viviamo in un periodo di grave crisi economica, una crisi che,a parer mio, è di sistema e che conseguentemente si riproporrà ciclicamente con esiti vieppiù disastrosi minando alle fondamenta questo colosso dai piedi d’argilla che è il capitalismo consumistico.
Ormai è chiaro che il sogno di uno sviluppo progressivo e lineare è irrealizzabile e le nuove potenze economiche asiatiche ,appena i loro milioni di operai sottopagati chiederanno di fruire di stipendi più equi e di un accesso ai beni di consumo, provocheranno un corto circuito della sostenibilità economica, sociale ed ecologica dell’intero pianeta. (pare che la scoperta del cioccolato da parte dei Cinesi stia già creando problemi di produzione e approvvigionamento ).
Non sta certo a me trovare soluzioni ai disastri economici globali ,però credo che questa crisi irreversibile possa essere anche una opportunità per scoprire o riscoprire le buone pratiche,i buoni modi di vivere che possono aiutare a ritrovare un maggiore equilibrio fra le persone e fra  noi e  la Natura.
Fra le buone pratiche possibili subito mi sovviene la Sobrietà, cioè la capacità di accontentarsi e di saper vivere moderando i propri appetiti.
Essere sobri ,un tempo ,era un valore ben riconosciuto sia nella cultura Cristiana che in quella contadina e denotava una saggezza e una pacificazione interiore raggiunta mentre ora viene più spesso associato ad una sorta di patologia che nega il benessere o ad una forma di integralismo religioso o ecologista.
Vivere con poco, o quantomeno rinunciando al superfluo (inteso come ciò che non è essenziale ad una reale qualità della vita) pare essere un valore dimenticato,basta guardare i carrelli della spesa ipertrofici che escono dai supermercati(pieni di cibi precotti, confezionati ecc. che costano moltissimo e spesso creano problemi alla salute)o al turn-over ossessivo dei telefonini (modelli sempre più nuovi) nelle mani dei nostri figli e studenti.
Gli stipendi non crescono, spesso si è in cassa integrazione o precari  a vita, ma comunque si fa la fila per ore per avere il nuovo modello dell’ I-Phone per primi……anche se si possiede il modello precedente che continua a funzionare egregiamente.
Viviamo una vita di sprechi(gli italiani buttano via180 kg di cibo “buono” all’anno pro-capite)riempiendoci di cose che in realtà ci svuotano la vita di senso, una sorta di bulimia compulsiva che svuota i portafogli, depaupera il pianeta, riempie le nostre case di oggetti inutili o sottoutilizzati e le discariche di montagne di rifiuti ,per buona parte dovuti ad imballaggi e affini: vi sembra saggio?
Mi è capitato di vedere un paio di documentari: the Good Life   e Il tesoro del Baba che descrivono la scelta radicale di vita di alcuni italiani  che si sono trasferiti in India per poter vivere una vita sobria e autentica ,al limite dell’ascetismo , ritrovando una pienezza esistenziale che ritenevano di avere perduto in patria.
Non credo ci sia bisogno di andare a fare i Sadhu in India,ma comunque queste persone ci interrogano e non possono non provocare una seria riflessione sui nostri modi di vivere , ammesso che lo si possa chiamare vivere.
Già Fromm negli anni 70 aveva dedicato un bel libro al tema dell’essere e dell’avere analizzando la società consumistica e mostrando come essa portasse ad una sempre minore capacità di apprezzamento della vita,in tutte le sue forme. Enzo Bianchi ,in una conferenza, richiamava alla saggezza della regola Benedettina come faro per guidare una svolta verso una società più saggia ,più felice e più sostenibile e poneva il tema della sobrietà al centro della sua riflessione, come una via possibile alla riscoperta dei valori umani.Ho chiesto ai miei studenti se sarebbero stati in grado di rinunciare al cellulare per una settimana o di non mangiare merendine confezionate per qualche giorno…La stragrande maggioranza l’ha ritenuto quasi impossibile o comunque faticosissimo….a nulla è valso ricordargli che io ho vissuto benissimo per cinquant’anni  senza  telefonino!
E’ tempo di invertire rotta e di educare, fin dall’infanzia alla sobrietà e al gusto delle cose semplici,solo così avremo una possibilità per iunfuturo che sia realmente umano….

venerdì 14 settembre 2018

Ed eccoci a settembre....anche se il clima caldo è quasi estivo.
Si ricominciano le fatiche scolastiche ritrovando sempre i medesimi irrisolti problemi.
Pare che la scuola sia inamovibile nella sua pochezza organizzativa, la mancanza di fondi e di spazi e chi più ne ha più ne metta.
Ciò che ci salva è il rapporto rivitalizzante(anche se faticosissimo) con i ragazzi che continuano a metterci alla prova  per non dire in crisi , ma è una crisi feconda che può portare a nuovi orizzonti.
a volte basta poco, ieri sera ho incontrato una ex studentessa che mi ha detto di essersi iscritta a Lettere per seguire il mio esempio(ho creato una nuova disoccupata!!!),per trovare motivazione e slancio!
Un nuovo anno scolastico inizia e bisogna partire col piede giusto, con apertura e consapevolezza e un minimo di spinta erotica.
Buona scuola a tutti!

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