domenica 23 febbraio 2020

Ci siamo, scuole,palestre,musei chiusi, divieto di riunione ....come in certi film apocalittici.
Stasera ,però, c'è un tramonto rosato con veli di nuvole che si tingono di giallo, rosa, arancione, un inno alla bellezza della vita.
La gente è già in paranoia, assalto alle farmacie per le mascherine e i disinfettanti, manco ci fosse la peste.
Il tutto è surreale,non sembra di vivere una situazione reale.
Comunque seguiremo per bene le indicazioni mediche e poi sarà quel che sarà, è la solita impermanenza!
Un ottimo insegnamento diretto, per imparare che non possiamo controllare nulla nella nostra vita,nell'infinito universo siamo un nulla, il che può essere terrorizzante per l'ego , ma liberatorio per il Sè.

venerdì 21 febbraio 2020

DELL'IMPECCABILITA'

in alcune tradizioni buddhiste si usa il termine impeccabilità per descrivere l'agire di una persona illuminata  o quantomeno saggia.
E' un termine che non mi convince granchè anche perchè è sinonimo di perfetto, senza errori e chi è perfetto?
Spesso con la scusa dell'agire impeccabile troppi pseudo-maestri hanno giustificato comportamenti ,come minimo, discutibili.
Che significa poi essere impeccabili?
essere al di là del bene e del male? una sorta di me ne frego cosmico? un essere sempre in armonia con l'attimo presente? essere sempre coerenti?
Si possono dare infinite accezioni a questo termine , anche se, mi chiedo, ci sia qualcuno che, in piena coscienza, possa definire se steso impeccabile.
Se uno la fa ,temo sia già uscito dall'impeccabilità , perchè ,come dice l'adagio, chi non sa parla e chi veramente sa tace.
Se c'è un'impeccabilità è una perfetta peccabilità, cioè essere ciò che si è con totale consapevolezza e umiltà , essere perfettamente imperfetti.
Credo che l'umiltà sia una virtù in disuso, anche nel mondo della spiritualità, ove un certo tipo di protagonismo egoico la fa da padrone e i sedicenti illuminati , lo sono solo perchè si tengono sempre un riflettore puntato addosso.
Oggi guardavo il mio vicino che lavorava ,come sempre, con costanza e dedizione nel suo orto, che è talmente curato da sembrare un giardino;lavorava con gesti misurati, decisi e lenti ,concentrato e rilassato al contempo....forse a lui non passerebbe mai per la testa di definirsi impeccabile , eppure c'era qualcosa di impeccabile in quell'agire "totalmente".

lunedì 10 febbraio 2020

Ritrovo oggi, dopo tanti anni, questo articolo di Natalia Ginsburg, scrittrice e senatrice comunista che difende la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche a fronte di scelte eccessivamente laiciste.
Il tema è ancora oggi freschissimo, visto che in molte scuole non si festeggia più il natale o la pasqua per un presunto rispetto per le altre confessioni religiose.
Anche in ambito Buddhista c'è chi scarica letame su tutto ciò che è cristiano per partito preso, ed è cosa ben triste(alla faccia della tolleranza buddhista!)
Personalmente ritengo che la cultura religiosa del paese in cui si vive debba essere conosciuta( anche per rifiutarla, eventualmente), anche perchè è un patrimonio culturale( come puoi capire Dante o Manzoni o Michelangelo se non conosci il cristianesimo?)e certi simboli, se ben compresi, hanno a che fare con l'uomo in quanto uomo.
Comunque è un articolo che può fare ancora pensare e discutere.

“Dicono che il crocifisso deve essere tolto dalle aule della scuola. Il nostro è uno stato laico che non ha diritto di imporre che nelle aule ci sia il crocifisso. La signora Maria Vittoria Montagnana, insegnante a Cuneo, aveva tolto il crocefisso dalle pareti della sua classe. Le autorità scolastiche le hanno imposto di riappenderlo. Ora si sta battendo per poterlo togliere di nuovo, e perché lo tolgano da tutte le classi nel nostro Paese. Per quanto riguarda la sua propria classe, ha pienamente ragione. Però a me dispiace che il crocefisso scompaia per sempre da tutte le classi. Mi sembra una perdita. Tutte o quasi tutte le persone che conosco dicono che va tolto. Altre dicono che è una cosa di nessuna importanza. I problemi sono tanti e drammatici, nella scuola e altrove, e questo è un problema da nulla. E’ vero. Pure, a me dispiace che il crocefisso scompaia. (…) Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire così? Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. E' muto e silenzioso. C'è stato sempre. Per i cattolici, è un simbolo religioso. Per altri, può essere niente, una parte dei muro. E infine per qualcuno, per una minoranza minima, o magari per un solo bambino, può essere qualcosa dì particolare, che suscita pensieri contrastanti. I diritti delle minoranze vanno rispettati. Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo. Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l'immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e dei prossimo. Chi è ateo, cancella l'idea di Dio ma conserva l'idea del prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c'è immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini. E di esser venduti, traditi e martoriati e ammazzati per la propria fede, nella vita può succedere a tutti. A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola. Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto o accade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici, perché troppo forte e da troppi secoli è impressa l'idea della croce nel nostro pensiero. Tutti, cattolici e laici portiamo o porteremo il peso, di una sventura, versando sangue e lacrime e cercando di non crollare. Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti, mica solo ai cattolici. Alcune parole di Cristo, le pensiamo sempre, e possiamo essere laici, atei o quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto "ama il prossimo come te stesso". Erano parole già scritte nell'Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei che gettano le bombe sulla gente indifesa. Il contrario degli stupri e dell'indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade. Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l'esatto contrario del modo in cui oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando esattamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto. Il crocifisso queste parole non le evoca, perché siamo abituati a veder quel piccolo segno appeso, e tante volte ci sembra non altro che una parte dei muro. Ma se ci viene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno. Cristo ha detto anche: "Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perchè saranno saziati". Quando e dove saranno saziati? In cielo, dicono i credenti. Gli altri invece non sanno né quando né dove, ma queste parole fanno, chissà perché, sentire la fame e la sete di giustizia più severe, più ardenti e più forti. Cristo ha scacciato i mercanti dal Tempio. Se fosse qui oggi non farebbe che scacciare mercanti. Per i veri cattolici, deve essere arduo e doloroso muoversi nel cattolicesimo quale è oggi, muoversi in questa poltiglia schiumosa che è diventato il cattolicesimo, dove politica e religione sono sinistramente mischiate. Deve essere arduo e doloroso, per loro, districare da questa poltiglia l'integrità e la sincerità della propria fede. lo credo che i laici dovrebbero pensare più spesso ai veri cattolici. Semplicemente per ricordarsi che esistono, e studiarsi di riconoscerli, nella schiumosa poltiglia che è oggi il mondo cattolico e che essi giustamente odiano. Il crocifisso fa parte della storia del mondo. I modi di guardarlo e non guardarlo sono, come abbiamo detto, molti. Oltre ai credenti e non credenti, ai cattolici falsi e veri, esistono anche quelli che credono qualche volta sì e qualche volta no. Essi sanno bene una cosa sola, che il credere, e il non credere vanno e vengono come le onde dei mare. Hanno le idee, in genere, piuttosto confuse e incerte. Soffrono di cose di cui nessuno soffre. Amano magari il crocifisso e non sanno perché. Amano vederlo sulla parete. Certe volte non credono a nulla. È tolleranza consentire a ognuno di costruire intorno a un crocifisso i più incerti e contrastanti pensieri".
NATALIA GINSBURG 1988




venerdì 7 febbraio 2020

poi qualcuno dirà che è la  solita nostagia della mia gioventù in monastero, può essere!
Comunque è un gran bel documentario, non solo sulla vita monastica ,ma pure sulle nostre campagne di qualche anno fa.
Oggi c'è aria di primavera...uccelli che cantano, temperatura mite, margherite fiorite, eppure è pieno inverno!
Nonostante tutto ho vangato l'orto per prepararlo alle semine primaverili.
E' curioso che tutto vada avanti come sempre mentre dall'altra parte del mondo c'è pestilenza e morte(le scene delle città cinesi non vi ricordano i racconti della peste di Boccaccio e Manzoni?)
Nonostante tutta lo nostra "spiritualità", le pratiche per sviluppare la compassione, alla fin fine rimaniamo sempre un pò eogisti o egocentrici.
Il mondo può andare a scatafascio e noi ci preoccupiamo del nostro orto, del raffreddore del nipotino o del filino di ruggine sulla carrozzeria dell'automobile..
Certo, non tutti possono essere San Francesco o Madre Teresa, ma un minimo di sensibilità per chi/ciò che ci sta intorno non guasterebbe.
Diceva un "saggio" che il mal di pancia mio fa molto più male del tumore tuo! Il che ha un fondo di oggettiva verità, facciamo una fatica dannata a metterci nei panni degli altri.
Così,oggi, mentre vangavo l'orto , pregustando i futuri pomodori, ravanelli, cetrioli ecc, pensavo a chi non potrà più gustarli, falciato dal virus o da una macchina guidata da un ubriaco, e cercavo di unirmi un pò alla loro pena.
Non servirà a molto, ma mi ha fatto sentire un poco più umano!

nuovi audio sui Vangeli.....poi usciranno nella versione Brujo con le musiche di sottofondo....questa è la versione base appena registrata.....