sabato 25 aprile 2020

Nell'ultimo post pubblicizzavo biecamente i libri in uscita,in realtà non so se vi consiglierei di acquistarli, in fondo scrivo sempre le stesse cose, e ,oltretutto, sulla meditazione e sul buddhismo ci sono migliaia di libri più belli e profondi.
Non so perchè si continui a pubblicare e a parlare( giochi egoici?), il silenzio dice già tutto!
Le ultime volte che mi sono trovato  a dare insegnamenti o tenere una conferenza ,ho avuto la sensazione di essere inutile e ,forse, pure patetico:parole, parole a che pro?
Se davvero io "fossi" il mio silenzio parlerebbe, se ho bisogno di un fiume di parole ,forse, non è che abbia così tanto da dire.
Così mi ritrovo con libri che escono e il dubbio che servano veramente a poco.
Non è depressione senile, solo un necessario interrogarsi sulla sensatezza di ciò che si fa.
Suor Mariangela mi diceva, anni fa, che dovevo diventare incontro per gli altri, non so se un libro può essere un incontro, al più una stimolazione all'incontro.
A parte questi dubbi da scrittore di bassa lega , sono giorni di silenzio e ci confronto con se stessi , di immobilità, cosa a cui non siamo più abituati; per me quasi un ritorno al periodo monastico.
Tempo di meditazione all'alba, di buone letture, di lavoro in giardino e nell'orto.
Non male, tutto sommato, anche se capisco di essere un privilegiato, vivendo in campagna.

vi allego un bell'articolo di Enzo Bianchi su questi giorni di "clausura"

Sono ormai trascorsi oltre quaranta giorni di “vita altra” per la maggior parte di noi: una vita in casa, ore da trascorrere in pochi metri quadrati e, per molti, di solitudine. Abbiamo dovuto inventarci “cosa fare”. Molte sono state le modalità per tentare di sfuggire alla noia e occupare il tempo e lo spazio in cui siamo costretti. Stare davanti alla TV, navigare per ore sul web, esercitarci in cucina per rallegrarci con piatti non quotidiani, impegnarci in lavori di pulizia o riordino della casa… Ormai siamo assaliti dalla febbre della ripresa, tutti pronti a ricominciare a lavorare e a tornare, pur lentamente, alla vita di prima. Dimenticheremo presto la sensazione che abbiamo acquisito come consapevolezza e abbiamo magari ripetuto a noi stessi e agli altri. Sensazione ben espressa da Mariangela Gualtieri, con una poesia che rimarrà come il canto del gallo nell’ora della presa di coscienza e di un possibile pentimento: “Questo ti voglio dire: ci dovevamo fermare. Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti ch’era troppo furioso il nostro fare”. Fermarsi, dimorare, restare nella quiete: è importante anche “fare niente”! So che è difficile tessere l’elogio del fare niente nella nostra società, eppure prendersi del tempo per fare niente non è un vizio, non è l’ozio che si nutre di pigrizia, accidia e mancanza di vigore. No, è tempo dedicato con precisa intenzione e volontà al fare niente. La tradizione spirituale monastica lo sa bene: “Nihil laboriosius quam non laborare”, “Nulla è più faticoso del non lavorare”. C’è un fare niente che è una situazione feconda: attitudine che la filosofia ha sempre investigato, dagli antichi greci, a Cicerone, Seneca, Agostino, fino a Bertrand Russell. “Fare niente” significa metterci in silenzio e solitudine, anzitutto per prendere coscienza dell’esercizio dei nostri sensi e delle loro connessioni con quanto ci circonda. La nostra mente allora si ribella con i suoi mille pensieri, ma occorre avere pazienza e persistere nel fare nulla, in silenzio e solitudine. Poco a poco si fa largo in noi una certa quiete, si spegne l’ansia, cominciamo a sentire che abitiamo un corpo, che dal profondo giungono altre voci; anzi, scopriamo che “non c’è creatura senza voce”. Si vedono le cose in modo diverso, si diventa contemplativi, nel senso che si guardano persone e cose con un altro occhio, che spesso dimentichiamo di avere. Questa non è passività né evasione dall’impegno ma è la condizione per assumere con responsabilità il rinnovato impegno. All’aria aperta, immersi nella natura che sta rifiorendo, su un balcone, o nella penombra di una stanza, questo fare niente è sempre possibile. Si afferma abitualmente che questa attitudine aiuta ad habitare secum, ad abitare con sé, ma l’esperienza m’insegna che ciò aiuta soprattutto a tessere relazioni vere con gli altri e con il mondo. Fare niente porta al quieto e gratuito pensare, ad aguzzare l’intelligenza, a esercitare il discernimento. Paul Celan profetizzava: “È tempo che sia tempo”. È tempo per fare niente.

giovedì 23 aprile 2020

Immagine prodotto       Immagine prodotto

ecco le cover dei due libri in prossima uscita, uno a fine aprile l'altro a fine maggio......bieca pubblicità.....

martedì 21 aprile 2020

L’abbandono non è affatto la rassegnazione, bensì l’azione di azione in azione. Essere totalmente in quello che sono. Nient’altro. A volte, soprattutto quando le cose vanno male, si vorrebbe cambiare tutto nella propria vita. La determinazione, invece, è perseveranza. Costi quello che costi, continuo ad avanzare, progredisco, così come sono. Ciò che conta è fare questo passo, proprio questo. Domani: vedremo. Ieri: appartiene al passato … Non si tratta di fare, ma di agire. Fare significa fabbricare cose nuove. Agire è stare con i piedi per terra e avanzare, senza volere a ogni costo costruire qualcosa di nuovo.
Penso che abbandono e determinazione stiano bene insieme. La determinazione non significa aggrapparsi al futuro e affermare: “Un giorno sarò guarito”. No, significa piuttosto dire: “La guarigione è qui e ora. Che passo posso compiere per andare un pochino meglio oggi, qui e ora?”. Innanzitutto, ci vuole molta determinazione per avere l’audacia di abbandonarsi … L’autentica esperienza è proprio l’eroismo del quotidiano, della banalità: alzarsi al mattino ed essere meravigliati per un raggio di sole che vediamo tutti i giorni, per un usignolo che canta alle sei e ci rompe le scatole... L’eroismo è questo: gustare in profondità il reale.
Secondo Aristotele, la virtù si acquisisce praticando la virtù. È facendo piccoli atti di fiducia che si diventa fiduciosi. Io spesso mi dicevo: “Quando avrò fiducia, farò atti di fiducia”. È vero il contrario. È facendo ogni giorno un po’ di fiducia alla vita che, a poco a poco, la fiducia si rivela. Non si tratta di importare la fiducia, ma di vedere che è già in noi.
Credo che la determinazione sia coniugare l’abbandono con una sconfinata fiducia nella vita. Cosa posso fare per proteggermi dalla vita? Assolutamente niente. Eppure, giorno dopo giorno, cerco di costruire scudi e facciate che dovrebbero proteggermi dal tragico dell’esistenza. La dimensione tragica dell’esistenza fa parte della vita. Quando lo si è capito nel proprio intimo, si può danzare con questo tragico senza esasperarsi. Nel frattempo, ci vuole molta determinazione per avvicinarvisi, anche poco alla volta. Henri-Frédéric Amiel diceva: “Mille passi avanti, novecentonovantanove indietro: ecco il progresso”. Il desiderio alienato vorrebbe che progredissimo una volta per tutte, che guarissimo da tutte le nostre ferite interiori. Ma questo è senza dubbio radicalmente impossibile. Ciò che ci salva è sapere che non possiamo guarire dalle nostre ferite, ma possiamo conviverci, che possiamo coabitare con loro senza che ci sia necessariamente amarezza. E la determinazione forse è, in un giorno di nebbia, quando non ci si vede a distanza di due metri, continuare ad avanzare … “Semplicemente essere lì”, “semplicemente andare un pochino meglio senza farmi carico del desiderio che mi impedisce di essere quello che sono”. Sono determinato a diventare ciò che sono con infinita pazienza.

A. Jollien

sabato 18 aprile 2020

SOLITUDINE E ISOLAMENTO
L'attore Johnny Depp e il mitico chitarrista Jeff Beck hanno fatto questa bella cover di Isolation di John Lennon, ispirata all'isolamento da Covid.
Temo che però, al di là della bellezza della canzone, il termine isolamento continui a essere inidoneo e fuorviante.Isolamento è un termine negativo che sottolinea l'incomunicabilità ,l'impossibilità di comunicazione , mentre ritengo che l'uso del termine solitudine sarebbe più adatto.
Siamo soli nelle nostre case, non necessariamente isolati, l'isolamento è una dimensione interiore ,non una situazione esteriore.
Sta a noi scegliere, atteggiando la mente in un modo o nell'altro, se essere soli o isolati.
Chi ha un mondo interiore, una vita "spirituale" , non è mai isolato, perchè in armonia con la vita tutta, anche se chiuso fra quattro mura.
Chi sa meditare, aspettare e digiunare, come diceva Siddharta, può attraversare ogni tempesta ,perchè la sua solitudine è apertura e connessione col tutto.
Quindi ascoltatevi la bella canzone , ma non lasciatevi prendere dalla sensazione di isolamento!

martedì 14 aprile 2020

Scrivere dovrebbe essere una esperienza creativa, purtroppo non sempre è così.
Fra poco usciranno,un pò scaglionati nel tempo, tre miei libri nuovi, due nati dalla mia idea e creatività, uno ,de facto, creato su commissione.
Rileggendolo(quello su commissione) ,pur apprezzando alcune cose(quello che sono riuscito a metterci liberamente), mi trovo a disagio con le parti scritte su indicazione/richiesta dell'editore, un pò prendendo da altri autori, un pò mettendoci del mio.....
Capisco le esigenze di marketing ,però il dover scrivere su argomenti su cui si sa poco e che poco ci interessano(vedi il mondo dei colletti bianchi e possibile utilizzo da parte loro della meditazione) è frustrante e giuro che non ci cascherò più!
Poi magari qualcuno apprezzerà pure quelle parti(minimali nel libro) , ciò non toglie che le ho fatte controvoglia e solo perchè l'editore le voleva ad ogni costo.
Ben altra cosa gli altri due testi, uno ancora sulla meditazione per insegnanti e l'altro di riflessioni ad ampio raggio sulla visione "buddhista" dei vari aspetti del quotidiano, ove ho scritto solo ciò che interessava a me e come volevo io......
Peraltro, cosa che infastidisce un pò, mi ritrovo a pubblicare con editori che pubblicano pure robe di magia, ufologia e chi più ne ha più ne metta, non per voler sputare nel piatto in cui si mangia, però mi risulta un pò straniante essere accomunato con cose(nobilissime,sicuramente) con cui non ho nulla da spartire.
Certo, in tempi così gravi, può risultare assurdo il mio sfogo, deo gratias  che mi pubblicano , che sto ancora bene di salute, che ho anche l'energia per lamentarmi!
In fondo lamentarsi fa pure parte della "normalità".
In conclusione, da ragazzo sognavo di fare lo scrittore( oltre che la rockstar, il monaco eremita e qualcosa d'altro che non ricordo) , adesso che, nel mio piccolissimo, lo sono, beh ,è ben diversa da come me la immaginavo, almeno alcune volte.
Tutto questo non per pubblicizzare i libri, ma solo come riflessione ,dall'isolamento da Covid,  sullo scrivere.

P.S.
il libro "su commissione" è però arricchito da decine di sublimi disegni del maestro Massimo Canuti, che lo rendono bellissimo.

sabato 11 aprile 2020

Primavera - Wikipedia
Ed ecco che viene la Pasqua, festa cristiana per eccellenza, ricordo della resurrezione di Cristo e del passaggio del popolo ebraico dalla schiavitù alla libertà, festa altamente simbolica, ancora di più di questi tempi, in cui abbiamo un disperato bisogno di rinascita.
E' anche la festa della primavera e del rinnovarsi della natura, con gli alberi in fiore i parati di nuovo verdissimi.
Sfruttiamo questi giorni di ritiro forzato per immergerci nello spirito di gratitudine, per vita che si rinnova, nonostante tutto, per i fiori che sono fonte di bellezza, per il nostro respiro che ancora entra ed esce , per ciò che abbiamo e per ciò che abbiamo perso .
Vivere in gratitudine è già un risorgere alla vita, anche quando è dura e ci ferisce.
In fondo ogni mattina è una risurrezione, è un riaprirsi al mondo dopo la piccola morte del sonno, celebriamo questa rinascita, aprendo i nostri sensi in uno stupore meravigliato di fronte al nuovo giorno!
Gustiamoci questa Pasqua come una laica celebrazione della vita che, a prescindere, si rinnova sempre e comunque!
Buona Pasqua  a tutti voi in serenità e gratitudine

mercoledì 8 aprile 2020

Leggevo da qualche parte che un buon buddhista ,ligio al detto zen :ogni giorno è un buon giorno dovrebbe trovarsi benissimo in una situazione come questa!
Mi sorge il dubbio che non si sia capito che questo detto ,così come il famoso:solamente un gusto ,non significa passiva rassegnazione e fatalistico abbandono.
Un serio meditatore fa l'esperienza dell'unità di tutto ciò che vive nell'assoluto, ma sa bene che nel relativo le cose sono ben differenti!
Ammalarsi o non ammalarsi non è la stessa cosa(anche se a livello assoluto sì, tutto fluire di energia), quindi ogni giorno è ciò che è, può essere un giorno felice, sofferente o scazzatissimo, stiamo con ciò che è ,ma non è che trasformiamo tutto in nettare divino!
A volte riesco ancora a stupirmi delle banalità,superficialità , per non dir delle fesserie che si dicono sul Buddhismo (e anche su tante altre filosofie e religioni "altre"); se non si sanno le cose ,esiste anche la possibilità di tacere!
Di questi tempi mi pare che questa saggia opzione( e non solo a proposito del buddhismo o altre meraviglie) non venga proprio presa in considerazione dai più.

martedì 7 aprile 2020


un'intervista a Umberto Galimberti,filosofo e analista......



Abbiamo chiesto al filosofo Umberto Galimberti cosa pensa della Fase 2 e se una soluzione del genere possa minare i valori democratici ed etici della nostra società. Non si rischia di far vincere il più forte sul più debole, professore? Etica e democrazia sono modalità con cui si organizza la vita, prima bisogna cominciare a vivere e poi forse potremo discutere di etica e democrazia. Abbiamo una visione troppo ottimistica se pensiamo a tornare a lavoro e alla economia, in questa fase dobbiamo, invece, essere severissimi almeno finché non c’è il vaccino. Prevedo che l’epidemia possa tornare, per esempio in autunno, anche in Cina. Vede mia moglie – scomparsa qualche anno fa - era biologa molecolare e parlavamo molto di scienza, per me davanti a un virus così non c’è salvezza, ora è lui il più forte, se apriremo a chi è immune o si è auto-vaccinato insieme a loro seguiranno anche gli altri che non lo sono, e non faremo che peggiorare il problema.  Eppure c’è una parte consistente di Paese che crede nell’importanza di una ripresa economica.. L’Economia viene dopo la biologia che di per sé è più forte. La frenesia con cui si lavora - dovremmo averlo già capito - crea precarietà biologica, ed è per questo che ci indeboliamo a discapito del nostro sistema immunitario. La biologia viene prima, sia nel bene che nel male. In questa fase bisogna essere ossequiosi rispetto a quello che dicono i sanitari, l’unica ancora di salvezza è la scelta biologica, solo quella conta. Allora cosa è successo all’inizio dell’epidemia? Parte di scienza e parte di politica hanno sottovalutato il problema? La scienza non è la verità, la scienza dice solo cose esatte ‘exacto’ cioè ‘ottenute da’, dalle premesse da cui parte l’indagine, non è la verità, essa si colloca accanto a ciò che è esatto. Inoltre la scienza si riferisce spesso alla probabilità, ecco che se uno dice cose sbagliate, allora loro hanno sbagliato. Qual è il problema di chi si sente spinto a reagire contro le restrizioni?  La gente sbaglia, pensa di essere furba e immune, ma è solo molto disordinata, come quelli che pensano che la morte non li debba mai toccare, e invece poi arriva per tutti. Io vivo a Milano. Possibile che in un capoluogo così importante ci siano state 9000 persone denunciate? Forse potremmo tornare a pensare… Pensare a cosa? Ispezionare la nostra interiorità a cui non badiamo mai, non sappiamo chi siamo e non è bello vivere a nostra insaputa. Ciascuno guardi in faccia se stesso e il suo stile di vita, appena finirà lo si vedrà, tutti si butteranno a rifare le stesse cose che facevano prima e non sarà cambiato proprio nulla. Tutti si comporteranno esattamente come fanno i tossicodipendenti dopo un periodo di astinenza. Io, per esempio, sono contentissimo perché ho l’occasione di studiare più di prima, restando a casa mia. Dunque riaprire la cosìdetta Fase 2 sarebbe solo una follia, se sono i principi economici che contano allora bisogna invertire le priorità. Lo direbbe a chi prende decisioni, alla Politica? Vede, la politica non è più luogo della decisione che è riservata esclusivamente all’economia. Chi fa polemica politica in questo momento è un criminale. L’Europa concede aiuti, ma poi chi pagherà questi aiuti? Saranno i giovani, per me vittime sacrificali già da tempo. Non pensa a chi non ha i soldi per fare la spesa perché ha perso il lavoro? Tutti possono mangiare. Ci sono le opere di carità, non siamo in guerra , ecco questa è un’altra cosa su cui bisogna stare attenti: chi parla di guerra adesso lo fa in modo improprio, non stiamo vivendo una guerra, la guerra è un’altra cosa, lì non si arriva al cibo, per esempio. In guerra conosco il nemico e posso concluderla facendo un trattato di pace con lui, mentre qui è impossibile, perché questo nemico non lo conosciamo. Ci lamentiamo delle code da fare al supermercato, mentre in guerra non c’è da mangiare. Ci lamentiamo che siamo in casa, ma quando c’è guerra, le case vengono distrutte dalle bombe. Lei non crede che bisogna riflettere anche su questo? -

domenica 5 aprile 2020

                                         QUANTO PESA?❓] Sapete quanto pesa una... - Orto da coltivare ...

Letame, bei mucchi di letame sull'orto, li ho portati oggi con mio figlio per potere poi vangare e mettere a dimora le piantine.
Adesso mio figlio manovra la carriola e il badile con una baldanza che io non ho più, che mi piaccia o no gli anni passano.
Certamente non avrei mai pensato ,in vita mia, di dover vivere una pandemia, con tanto di quarantena/coprifuoco e ansie annesse( ormai persone care e parenti infettati cominciano ad esserci), mi tocca essere testimone di un evento storico che lascerà il segno, anche se ne avrei fatto a meno.
La vita ,però, va avanti a prescindere, gli storni sono tornati a fare il nodo nel mio boschetto di bambù e la sera e la mattina ti salutano col loro cinguettio rumoroso(ma quanti sono?) , l'orto fa fatto se si vuole mangiare, il sole ogni giorno è più caldo e le ortiche fresche mi invitano a raccoglierle.
Tantissimi anni fa, poco più che un bambino, seduto sul sedile posteriore dell'auto dei miei di ritorno dalle vacanze al mare ,mi ritrovai a pensare che in quel momento, mentre viaggiavo sull'autostrada persone morivano e nascevano, nella mia più completa inconsapevolezza. tutto contemporaneamente, vita e morte(poi ci scrissi una specie di poesia).
Oggi ho rivissuto la medesima sensazione spargendo il letame, qualcuno stava nascendo, qualcuno stava morendo, qualcuno si stava ammalando e io spalavo letame!



giovedì 2 aprile 2020

 La maga del ruscello – racconti incantati

TRA LE ROCCE
                       UN RUSCELLO.....
                                          PIANTINE DI MENTA!

mercoledì 1 aprile 2020

Oggi scopro che testi del vecchio blog : SAGGEZZA FOLLE, circolano su altri siti ,ovviamente senza che sia citata la fonte e l'autore, miracoli del web.....e addirittura c'è chi ci ha messo il copyright!
Francamente non è che mi interessi più di tanto, se i contenuti erano validi continueranno a ispirare qualcuno anche se non risulta che li abbia scritti io.
In fondo dobbiamo staccarci dall'ego,quindi anche dalle nostre ,cosiddette, opere letterarie,sic transit gloria mundi!!!!

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