martedì 27 aprile 2021

" Quando le tradizioni religiose parlano della vita divina dentro di noi, si riferiscono, almeno implicitamente, ai nostri

punti più alti di consapevolezza , alle nostre esperienze mistiche. Sì, non facciamoci intimidire da

quel pensiero. Siamo tutti mistici!" Br. David Steindl-Rast

Siamo tutti mistici, tutti possiamo accedere all'esperienza dell'Essere, tutti abbiamo esperito o sperimenteremo momenti di apertura al Mistero.

Che parliamo di vita divina in noi o della natura di Buddha(illuminata) , stiamo semplicemente parlando di ciò che noi siamo nella nostra essenza, non è qualcosa di esterno a noi da raggiungere o qualcosa da aggiungere o da sostituire a ciò che siamo ,semmai qualcosa da riscoprire.

La nostra natura mistica è lì, magari è nascosta da infiniti strati di ego, di nevrosi, di eccessivo pensiero, basta cominciare togliere uno strato dopo l'altro, basta semplificare, tornare all'essenza.

Il percorso spirituale non è aggiungere insegnamenti, credenze, pratiche, teologia e quant'altro, è togliere ,semplificare, fare spazio affinchè la nostra vera natura brilli della sua stesa luce interna.

Come dice Pema Chodron: " tu sei il cielo, tutto il resto è solo il tempo metereologico", non dobbiamo preoccuparci delle nubi, della pioggia, del vento o della neve, siamo il cielo e tutto questo passa senza modificarci.

Essere mistici è essere cielo, aperti, spaziosi, limpidi,imperturbabili, possiamo accogliere ogni evento senza esserne turbati .

Vivere consapevoli della nostra natura di cielo e affrontare ogni fatto della vita come un temporaneo evento metereologico è assolutamente liberante, crea in noi una spaziosità e una apertura inimmaginabile.

Essere  mistici non significa vedere Madonne piangenti, Bodhisattva che cavalcano arcobaleni o altre meraviglie, significa vivere nello stupore e nella gratitudine per ogni singolo attimo, per ogni respiro , sempre più consapevoli del mistero dell'essere che è in noi , come in ogni altra manifestazione della vita.

Il misticismo è uno sguardo primordiale sul mondo, è guardare alla vita come se fosse sempre la prima volta, con una mente da principiante , con lo stupore di un bambino.

Tutti siamo e possiamo essere mistici, basta cominciare a spogliarci di tutte le sovrastrutture che ci soffocano , dei troppi pensieri che ci obnubilano , tutti possiamo ritornare alla nostra vera natura.....basta volerlo.

giovedì 22 aprile 2021

 "La parola chiave della disciplina spirituale che seguo è "ascoltare". Questo

significa un tipo speciale di ascolto, un ascolto con il cuore ... 

Per imparare ad ascoltare con il cuore, devo tornare ancora e ancora al mio cuore

attraverso un processo di centratura, prendendo le cose seriamente e con apertura.

Ascoltando con il cuore troverò un senso." Br David Steindl-Rast

Ascoltare col cuore significa aprirci totalmente alla vita, prenderla in pieno petto, come diceva Trungpa Rimpoche, anche quando fa male.Mettersi in ascolto del proprio cuore( o natura illuminata) è connettersi col proprio centro interiore, andare al di là del chiacchiericcio mentale e sentire/vedere l'essenza della vita.

Quando meditiamo sul respiro, o sul battito del cuore, il nostro io svanisce, c'è solo il respiro che respira se stesso o il cuore che pulsa da solo, l'io non conta, è inincidente.

Attraverso la consapevolezza e la presenza mentale impariamo ad ascoltare "realmente", ad ascoltare ,non con le orecchie e con la mente, ma col cuore, con la radiosità della mente Rigpa.

Ogni singola cosa va presa sul serio, va vissuta pienamente, ogni singolo respiro, con sincerità e cura :wholehearted, come dicono gli inglesi, letteralmente : a pieno cuore!

Difficile trovare qualcuno che sappia ascoltare e vivere "di cuore", quando lo troviamo , che i nostri piedi logorino la sua soglia.....perchè ha qualcosa di inestimabile da insegnarci.

Può avvenire una una sorta di scambio osmotico, pian piano qualcosa del suo modo di essere passa in noi, la sola presenza può essere un insegnamento.

Cominciamo ad osservarci con attenzione, cerchiamo di vedere se e quando riusciamo a vivere/ascoltare col cuore o se non ne siamo mai capaci, poi proviamo ad aprirci un poco per volta, entrando nel silenzio e ponendoci in diretta relazione con ciò che c'è, senza filtri mentali.

La vera meditazione non ha nulla che fare con tecniche, mantra e affini, è solo stare con ciò che c'è in piena consapevolezza e attenzione "wholehearted", con tutto il cuore!

sabato 17 aprile 2021

" C'è un significato negativo del silenzio e uno positivo. Negativamente,

silenzio significa assenza di suono o parola. Noi, però, ci concentriamo

sul suo significato positivo. Il silenzio è la matrice da cui nasce la parola,

la casa a cui la parola ritorna attraverso la comprensione ... Per quelli

che conoscono solo il mondo delle parole, il silenzio è mero vuoto. Ma il nostro

il cuore silenzioso conosce il paradosso: il vuoto del silenzio è

inesauribilmente ricco; tutte le parole del mondo sono solo un rivolo della sua

pienezza." Br.David Steindl-Rast

In questi tempi siamo subissati di parole, sulla pandemia, sulla crisi economica, sui disagi sociali, parole che ci obnubilano, ci rendono sempre più aridi e insensibili.

A furia di sentire i bollettini dei contagi e dei decessi, tutto è diventato un suono di sottofondo che ci lascia indifferenti, non sorge alcun senso di umana solidarietà e compassione per l'altrui sofferenza, solo parole, suoni inarticolati.

Proprio in questi tempi così intasati di parole, spesso insensate, è importante riscoprire la meraviglia del silenzio, che non è vuoto di parole ma semmai un pieno di "essenza".

Il silenzio è stare con la natura delle cose, con la natura della mente, da questa riposare nell'Essere può poi nascere la parola sensata, consapevole, significativa.

Quante volte ci è capitato di trovarci a cena con amici o conoscenti e ritrovarci in un vortice di banalità senza costrutto e tornare a casa intontiti e avviliti?

Quanta energia sprecata per nulla!

Imparare a stare col silenzio, che deve essere anche silenzio di pensiero o almeno riduzione, è la "conditio sine qua non" per avere qualcosa di sensato da dire......dobbiamo imparare la continenza della paola, non possiamo sbrodolare ogni cosa che ci passa per la mente.Padre Natale diceva sempre: "prima di dire qualcosa pensaci su dieci volte e poi taci".

Ascoltando il silenzio  possiamo trovare le parole per aiutare, consolare, supportare , se invece ci perdiamo nel turbinio della mente superficiale e della parola incontinente ecco che il nostro parlare è , come minimo, inutile quando non dannoso e/o violento.

Cerchiamo di osservare quanto e come parliamo e cerchiamo di regalarci dei digiuni di parole, tacendo per qualche ora o per una intera giornata , è una pratica assai utile e stimolante.

Regaliamoci momenti di vero silenzio in cui riposare e trovare il centro , è quanto di meglio possiamo fare per noi stessi e per chi ci sta vicino.

sabato 10 aprile 2021

" Il punto fondamentale della consapevolezza è questa deliberatezza. voi

state effettivamente facendo qualcosa. State entrando nel processo,

senza bisogno di assicurarsi che quello che state facendo vada bene.

Possiamo discutere gli aspetti filosofici e metafisici in seguito. Per ora, cominciamo semplicemente a fare amicizia con noi stessi " Chogyam Trungpa

Una azione libera, deliberata, pienamente cosciente,questa è la pratica meditativa centrata sulla consapevolezza.Si entra nel grande processo della vita,con curiosità a apertura, facendo semplicemente ciò che c'è da fare, senza cercare il "giusto" , agendo in gratuità.

Sogyal Rimpoche diceva che ,quando sediamo in meditazione, il nostro mantra dovrebbe essere:"io non sto meditando, sto solo seduto senza fare niente" tutto in gratuità, senza aspettarsi nulla, senza pensare di fare qualcosa di particolarmente sacro o importante, sediamo e basta,facendo amicizia con noi stessi.

Fare amicizia con noi stessi e con ciò che c'è è il punto iniziale e imprescindibile , senza di esso non si va da nessuna parte, finchè non si realizza che siamo perfetti così come siamo, non c'è pace nè armonia.

Essere perfetti così come si è non significa che i nostri nodi nevrotici non debbano, in qualche modo, essere sciolti, ma è un riconoscere che la nostra natura profonda è spaziosa come il cielo e luminosa come il sole.

Ci può essere qualche nuvola, a volte veri e propri cicloni, ma ,prima o poi, passano e non intaccano la natura del cielo , dobbiamo fare amicizia con questa nostra natura.

Viviamo tempi faticosi e duri, è proprio in queste situazioni che dobbiamo trovare rifugio nella nostra natura illuminata, è quando il gioco si fa duro che dobbiamo praticare in modo corretto e autentico.

Ieri era un giorno terso, vedevo le montagne innevate nitidamente, oggi è tutto coperto da una coltre di nuvole,è la danza dell'impermanenza, ma il cielo è sempre là ,spazioso e aperto, pronto a mostrarsi appena le nuvole si sposteranno.

Come una montagna dobbiamo rimanere immobili e tranquilli senza farci turbare dal vento e dalle nubi, centrati nella nostra natura illuminata, in completa amicizia e confidenza con noi stessi.

sabato 3 aprile 2021


 Eccovi una conferenza di Corrado Augias sulla Passione di Gesù, presentando il suo bel libro : Le ultime 18 ore di Gesù.

Un approccio laico, anzi ateo come dice lui, comunque stimolante e "spirituale" , un buon viatico per questa Pasqua , soprattutto per chi non si riconosce nelle sovrastrutture teologiche che le Chiese Cristiane hanno sovrapposto, alla figura di Gesù, ma continuano a sentirne il fascino e la forza.

 vangelo 9