mercoledì 20 marzo 2019

Oggi, un insegnante Buddhista di certa fama, a cui avevo inviato un testo di un maestro zen americano, mi ha scritto ringraziandomi anche se lui non legge più da anni testi sul Buddhismo perchè nessuno l'ha veramente capito( tranne lui sembrerebbe) e quindi sono inutili e noiosi!!!!
Sono rimasto basito; come si può esimersi dal confronto con le comprensioni/realizzazioni altrui? Come si può pensare di essere gli unici ad aver capito?
Un pò invidio tutta questa sicurezza e un pò mi spaventa......
Sarà che io coltivo il dubbio, però mi pare che, nella storia, le certezze abbiamo creato solo grandi sofferenze!

"HO TANTI DIFETTI, MA SO DI AVERLI....MOLTE PERSONE HANNO TANTI DIFETTI ,MA CONOSCONO SOLO QUELLI DEGLI ALTRI"(SNOOPY)

martedì 5 marzo 2019

ecco la registrazione di un incontro interreligioso che ho tenuto ,insieme ad altri, in una scuola di Carpi
lo scorso anno

lunedì 4 marzo 2019

"Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti."
Karl Popper
Come ci insegna Jung, la vita(nel relativo) è spesso paradossale e quindi possiamo bene confrontarci con questa frase che pare scritta oggi (anche se ha invece vari decenni sul groppone) a fronte di ciò che viviamo quotidianamente.
L'intolleranza alza la voce sempre più ,dai telegiornali ai dibattiti politici fino ai comportamenti quotidiani......crediamo tutti di avere ragione e non vogliamo metterci in discussione.
Siamo intolleranti in politica, ma anche col vicino di casa ,per non parlare delle faccende religiose.
L'antisemitismo è rispuntato, ma anche un laicismo anti cristiano  e chi più ne ha più ne metta(il buddhismo non ne è esente, basti pensare alle persecuzioni in Birmania contro le minoranze non-buddhiste)e noi come reagiamo?
 Gesù stesso annuncia: “Sono venuto a portare non pace, ma spada”. E nei confronti dell’intolleranza non possiamo nasconderci dietro il politicamente corretto, ma dire forte e chiaro che è sbagliata, che è un’ingiuria verso ciascuno di noi. Usare, come ricorda Enzo Bianchi commentando questa frase evangelica, la spada delle parole. Porre un freno all’intolleranza attraverso la non tolleranza dei tolleranti, una non tolleranza specifica e pensata. E dolorosa. Prendere posizione, sporcarsi le mani per dire forte che ogni intolleranza è intollerabile!
Sembra un gioco di parole........qualcosa di paradossale ......eppure è tempo di agire!
Il praticante di Dharma non credo possa chiamarsi fuori, ma debba prendere posizione(nel relativo) proprio basandosi sulla tradizionale tolleranza della tradizione Buddhista, cerando ci contrastare il moltiplicarsi di muri ideologici e culturali.
A partire dal non -dogmatismo del Buddha possiamo non tollerare le intolleranze dogmatiche  che portano solo guerra e sofferenza, a partire dala libertà interiore che ci insegna la pratica meditativa possiamo non tollerare tutto ciò che limita le libertà altrui.....
E quindi oggi noi, di fronte a questo mondo in cui intolleranza e aggressività sono divenuti valori, in cui competenza, cultura e comprensione dell’altro vengono costantemente attaccate in nome di un incanaglimento autogiustificante, che dovremmo fare, se non difendere la tolleranza anche a costo di essere intolleranti con gli intolleranti?
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