sabato 29 aprile 2023

 "Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo" L. Tolstoj

Ci pensavo ieri mentre parlavo con un amico di problemi con i figli, l'infelicità è ciò che rende unici, credo anche come singoli oltre che come famiglie.

I nostri contorcimenti mentali sono tali da provocarci una infinità di fastidi e infelicità , sempre con una sfumatura assolutamente personale.

In fondo la vita non sarebbe così difficile se non ci pensassimo troppo sopra, il problema che noi siamo programmati per pensare e ,oltretutto, ci prendiamo così gusto da amplificare il gioco del pensiero all'infinito.

Pensieri su pensieri, un continuo ruminare  che ci appesantisce e di rende inconsapevoli dell'attimo presente.

Ogni tanto si legge della meditazione come un modo per zittire i pensieri, magari! 

In realtà non si smette mai di pensare, si impara a non seguire i pensieri , a non farci coinvolgere, a non prenderli sul serio....in che è già tantissimo.

Chissà se, alla lunga,  riusciremo, famiglie e singoli, a diventare felici ognuno a modo suo!

sabato 22 aprile 2023


 comincio con oggi una serie di audio su argomenti vari.....se a qualcuno interessa ascoltare.....ovviamente ,più o meno, sono sempre le stesse cose che scrivo sul blog e nei libri

mercoledì 19 aprile 2023

 "siamo strutturati per vivere simultaneamente nell'amore e nella perdita, nella dolcezza e nell'amarezza"SUSAN CAIN

Questa realtà è spesso di difficile comprensione e di più ancora difficile accettazione; vorremmo essere fatti solo per la gioia e la dolcezza mentre invece ,in noi, luce e ombra convivono e coesistono .

La vita è sofferenza, come diceva il Buddha ma è pure gioia e illuminazione, è tutte e due le cose e nessuna delle due, fintanto che vediamo il mondo in modo dualistico c'è gioia e sofferenza ma, se riusciamo ad andare oltre il dualismo tutto ha lo stesso gusto, il samsara è nirvana e viceversa.

Un minimo barlume di visione di questa realtà è foriera di un lampo di illuminazione che distrugge i nostri schemi mentali e ci fa esperire la spaziosità e libertà del Rigpa(dell'Essere).

Iniziamo intanto a comprendere questa simultaneità di luce ed ombra quindi potremo andare oltre.....

lunedì 17 aprile 2023

 Siamo banali?

Me lo chiedo dopo aver letto un commento alla chiacchierata via web in cui si diceva che ero lento e banale.....

Può essere benissimo, lento sicuramente perchè non ho i tempi veloci della radio o della tv attuali, ho bisogno di argomentare ecc. 

Banale?  beh sicuramente non ho inventato nulla, ciò che dico viene da tradizione millenaria con , a volte, una qualche variazione, per nulla geniale, mia....

Ma in quest'ottica tutti i lama sono bannali, per non parlare dei preti durante la messa e pure il Papa e tutti gli altri....diciamo tutti banalità già dette e ridette, pure meglio, da altri prima di noi.

Il problema è se queste cose hanno una loro validità oppure no e se le viviamo oppure no.

Se volete criticare il pensiero Buddhista o quello Cristiano nel merito, se ne avete le competenze ,fate pure, va benissimo, la critica è sempre uno stimolo importante, se invece si critica solo il modo di proporre/esporre è solo questione di gusti e non serve a nulla, basta rivolgersi a qualcuno con metodiche comunicative più consone a noi.

Non credo che il pensiero buddhista sia banale, io continuo a ricevere insegnamenti e a leggere libri su argomenti che già conosco e continuo a trovare degli stimoli, temo che chi dice certe cose abbia perduto quella "mente da principiante" di cui parlava sempre Suzuki Roshi

domenica 16 aprile 2023

 eccovi una bella conferenza di Vito Mancuso sul Buddha......

Una bella e semplice introduzione all'insegnamento del Risvegliato



venerdì 14 aprile 2023

 Una chiacchierata via internet, o la visione di un video può annoverarsi fra gli incontri? Un tempo avrei detto decisamente di no, ora sono più possibilista.....

Ovviamente il fatto che il tutto sia mediato da una macchina/schermo crea qualche problema ma, può essere che, comunque, passi qualcosa..

Va da sè che cercare un video su youtube non è come viaggiare per andare ad incontrare un amico o un maestro, non richiede impegno, dedizione, volontà  che invece sono fondamentali,,, ma, forse, può essere uno stimolo per poi arrivare a farlo.

Andavo riflettendo su questi temi dopo la trasmissione web a cui ho partecipato ieri sera, piacevolissima,peraltro....

Mi chiedo sempre se ha un qualche senso "propagandare" la spiritualità , se non rischia di banalizzarla e renderla una merce come tutto il resto.

Ha senso fare conferenze, apparire in tv o in altre realtà? Stimola veramente qualcuno a mettersi sulla Via? 

Non è forse meglio stare nel nascondimento  diventando incontro per chi, cercandoti o per "caso", busserà alla tua porta?

Sono approcci differenti , ammetto che sono più portato verso il nascondimento, ma poi scopro di essere un discreto affabulatore ...mah!

Sta di fatto che , nonostante libri ,conferenze,blog ecc, non è che ci sia la fila alla porta , anzi......posso ben dire, come Manzoni, che mi rivolgo ai miei 27 lettori!

Forse due o tre sono frutto dei cosiddetti media.......ma non molti di più.

Comunque il mondo cambia e anche la diffusione del dharma prende, inevitabilmente forme nuove, e va bene così, sta di fatto che il proverbio biblico: "Se trovi un uno di buon senso fa che il tuo piede logori la sua soglia" si trasformerà  in:" se incontri un sito di buon senso fa che il tuo dito logori il mouse!!!!!!"

E' l'impermanenza, baby!!!!!!

Tutto cambia. 


giovedì 13 aprile 2023

MEDITAZIONE SUL DOLORE

JACK KORNFIELD

 Il dolore è una delle risposte naturali del cuore alla perdita. Quando soffriamo permettiamo a noi stessi di sentire la verità del nostro dolore, la misura del tradimento o della tragedia nella nostra vita. Con la nostra disponibilità a piangere, lentamente riconosciamo, integriamo e accettiamo la verità delle nostre perdite. A volte il modo migliore per lasciarsi andare è addolorarsi.Ci vuole coraggio per addolorarsi, per onorare il dolore che portiamo. Possiamo addolorarci in lacrime o in silenzio meditativo, in preghiera o in canto. Toccando il dolore di lutti recenti e di lunga data, ci troviamo faccia a faccia con la nostra genuina vulnerabilità umana, con l'impotenza e la disperazione. Queste sono le nuvole temporalesche del cuore.La maggior parte delle società tradizionali offre supporto rituale e comunitario per aiutare le persone a superare il dolore e la perdita. Dobbiamo rispettare le nostre lacrime. Senza un modo saggio di addolorarci, possiamo solo resistere, corazzati e insensibili, ma i nostri cuori non possono imparare e crescere dai dolori del passato.Per meditare sul dolore, lasciati sedere, da solo o con un amico confortante. Prenditi il ​​tempo per creare un'atmosfera di supporto. Quando sei pronto, inizia a sentire il tuo respiro. Senti il ​​tuo respiro nella zona del petto. Questo può aiutarti a diventare presente a ciò che è dentro di te. Prendi una mano e tienila delicatamente sul tuo cuore come se stessi stringendo un essere umano vulnerabile. Sei.

Il dolore che portiamo fa parte del dolore del mondo. Tienilo delicatamente.

Mentre continui a respirare, ricorda la perdita o il dolore che stai soffrendo. Lascia che la storia, le immagini, i sentimenti vengano naturalmente. Tienili delicatamente. Prenditi il ​​​​tuo tempo. Lascia che le sensazioni arrivino strato dopo strato, un po' alla volta.Continua a respirare dolcemente, con compassione. Lascia che qualunque sentimento ci sia, dolore e lacrime, rabbia e amore, paura e dolore, arrivi come vogliono. Toccali delicatamente. Lascia che si districhino dal tuo corpo e dalla tua mente. Fai spazio a tutte le immagini che sorgono. Consenti l'intera storia. Respira e mantieni tutto con tenerezza e compassione. Gentilezza per tutto, per te e per gli altri.

Il dolore che portiamo fa parte del dolore del mondo. Tienilo delicatamente. Lascia che sia onorato. Non devi più tenerlo dentro. Puoi lasciarlo entrare nel cuore della compassione; puoi piangere.Rilasciare il dolore che portiamo è un processo lungo e pieno di lacrime. Eppure segue l'intelligenza naturale del corpo e del cuore. Fidati, fidati dello sviluppo. Insieme alla meditazione, parte del tuo dolore vorrà essere scritto, gridato, cantato, ballato. Lascia che la saggezza senza tempo dentro di te ti porti attraverso il dolore e risvegli un cuore tenero e aperto.Tieni presente che il dolore non si dissolve. Invece sorge a ondate e gradualmente, con crescente compassione, si crea più spazio attorno ad essa. Il cuore si apre e, a suo tempo, a poco a poco, appaiono squarci di nuova vita, squarci nelle nuvole di pioggia. Il corpo si rilassa e compaiono respiri più liberi. Questo è un ciclo naturale di cui ti puoi fidare: come la vita e il cuore si rinnovano. Come la primavera dopo l'inverno, succede sempre.

martedì 11 aprile 2023

 La chiacchierata via web sarà venerdì  14 aprile alle ore 21 sul canale youtube:https://www.youtube.com/c/Lealidelbrujo

se può interessare......

sabato 8 aprile 2023



 E di nuovo festeggiamo la Pasqua, sia quella Ebraica che quella Cristiana, la prima ricorda il passaggio dalla schiavitù alla libertà, la seconda quello dalla morte alla vita con la resurrezione di Gesù.

Tutte e due hanno qualcosa da dirci anche se non siamo ebrei o cristiani, perchè tutti vorremmo essere liberi(finanche dalle nostre nevrosi e sofferenze) e tutti vorremmo essere pienamente vivi e , quantomeno, sconfiggere la paura della morte( la morte, mi sa, rimarrà per noi una realtà insuperabile).

Un buon giorno quindi per meditare e trovare motivazioni per il nostro percorso umano e spirituale.

Buona Pasqua a tutti!

lunedì 3 aprile 2023

Dopo Pasqua sono stato invitato a fare una chiacchierata sulle mie esperienze e i miei libri su un canale web....la cosa continua a stupirmi: chi mai può essere interessato  alle mie piccole cose?

Non è falsa modestia, è che , invecchiando, ho la sensazione che tutto è vanità (come recitava Qoelet), e ciò che non lo è, è indicibile o difficilmente condivisibile.

Se dopo 2500 anni di Buddhismo, 2000 di Cristianesimo , 200 di psicoanalisi siamo messi ancora così male, forse c'è qualcosa che non passa.

Detto questo farò la mia chiacchierata, che sarà più utile a me per chiarirmi i pensieri che non agli ascoltatori.

Peraltro mi hanno pure invitato a tenere una conferenza su Gandhi e la non-violenza ad una università della terza età ......sarà perchè ci sono dentro pure io(alla terza età).

Pensavo l'altro giorno quanto è difficile trasmettere l'essenza del dharma senza dare adito a intelettualizzazioni e giochini mentali vari , che sono così graditi a noi occidentali.

L'esperienza della natura illuminata della mente è qualcosa di assolutamente non intellettuale, non è un pensiero , i giapponesi direbbero che di sperimenta con l'HARA , quindi con l'energia connessa al corpo, nello dzogchen diciamo che c'è solo quando sorge una totale armonia/sinergia fra corpo-parola e mente.

L'esperienza non ha che fare con le parole e gli insegnamenti, questi altro non sono che un dito che indica la luna.....non dobbiamo guardare il dito ma esperire la luna!

Comunque continuiamo a indicare la luna con le nostre maldestre parole, magari qualcuno riuscirà a vedere la luna, prima o poi.

sabato 1 aprile 2023

 I nostri bellissimi mostri

 Tsoknyi Rinpoche

Tutti noi abbiamo degli automatismi emotivi che rendono la nostra vita e le nostre relazioni più complicate. Potrebbe trattarsi di un senso d’inadeguatezza, o di un particolare tipo di paura, di moralismo, d’invidia o di una rabbia irrazionale. Ci sono molte possibilità.Spesso ce ne vergogniamo e ci irritiamo con noi stessi. Resistiamo e reagiamo ai nostri limiti, a volte li odiamo. Di solito, desideriamo solo che se ne vadano. Mi piace chiamare questi punti deboli i nostri “bellissimi mostri”.I bellissimi mostri sono modelli di reazione distorti, a volte solo leggermente altre profondamente. Per esempio, se da bambini ci sentivamo sottovalutati o poco apprezzati, da adulti potremmo reagire in modo eccessivo a critiche banali o a rimproveri inoffensivi. Questa reazione eccessiva è un bellissimo mostro.Entrambe le parti dell’espressione “bellissimi mostri” sono importanti. Se li consideriamo solo dei mostri, consolidiamo la nostra avversione e il nostro odio nei loro confronti, anche se in realtà sono solo parti della nostra mente. Se li consideriamo solo bellissimi, invece, neghiamo il loro potenziale distruttivo e la sofferenza che possono causare. È importante capire che sono mostri ma che hanno una loro bellezza.Due tipi di bellezza, a dire il vero: la prima è data dalla loro stessa natura. Per quanto un’emozione possa sembrare mostruosa, la sua natura profonda è molto diversa. Così come la materia prima delle immagini in 3D proiettate su uno schermo è pura luce, la materia prima sottostante i nostri bellissimi mostri è l’apertura, la chiarezza e l’energia. Quindi i mostri possiedono questa bellezza. La seconda è che anche se ci sembrano davvero brutti da principio, ma quando iniziamo a prendercene cura diventano belli.I bellissimi mostri si formano in vari modi: a volte sviluppiamo certe abitudini a causa di relazioni problematiche; altre a causa di determinate circostanze; a volte essere costantemente sotto stress ci fa semplicemente sviluppare abitudini reattive. Qualcosa che un tempo era utile, come proteggersi in un ambiente non sicuro, può diventare un bellissimo mostro quando si indurisce e diventa abituale. Odiamo un certo tipo di persona o di situazione, anche se non siamo più in pericolo.Spesso mi viene chiesto: tutti i sentimenti e le emozioni sono dei mostri bellissimi? Direi di no. Essi si formano quando avviene una distorsione malsana nella nostra mente e nelle nostre sensazioni e poi iniziamo a credere alla loro versione della realtà. Se ci lasciamo coinvolgere, i mostri diventano le nostre lenti, il modo in cui vediamo il mondo e vediamo noi stessi. Ma se li guariamo, abbiamo emozioni ed esperienze normali e sane.I mostri bellissimi sono come il ghiaccio, la loro natura è come l’acqua: non dobbiamo distruggere il ghiaccio, ma scioglierlo, liberarlo nel suo stato naturale di flusso. I mostri sono così: sono modelli “congelati” di reazione e resistenza. Quindi la domanda è: come sciogliere i nostri blocchi interiori di ghiaccio? Con il calore della nostra gentilezza, sotto forma di non giudizio, con cordialità anziché con paura. In che modo? Basandomi su alcune tecniche di meditazione tradizionali e sulla mia comprensione delle ferite psicologiche e della guarigione, ho sviluppato quella che chiamo la pratica della stretta di mano. Non si tratta di un metodo in senso stretto, piuttosto di un atteggiamento e di un modo di essere.La stretta di mano è tra la nostra consapevolezza e i nostri sentimenti. È una metafora della posizione che assumiamo, del modo in cui possiamo incontrare i nostri bellissimi mostri. La nostra mente ha allontanato o trattenuto sentimenti ed emozioni per molto tempo. Ora stiamo solo tendendo la mano, senza scappare, senza combattere, solo incontrandoli. In sostanza, la pratica della stretta di mano consiste nell’essere pienamente consapevoli di qualsiasi cosa ci sia in noi, soprattutto dei sentimenti: se hanno una storia da raccontare, ci limitiamo ad ascoltarli. Ritengo che questa pratica sia molto importante per questi tempi moderni e abbia il potenziale di guarirci profondamente.Per guarire, dobbiamo sentire le nostre emozioni in modo crudo e diretto. Allora le ferite e i modelli di resistenza possono iniziare ad aprirsi dall’interno. Diversamente, anche se proviamo tutte le tecniche di guarigione, potremmo non aprirci veramente. Per trasformarci davvero, dobbiamo fare amicizia con le nostre emozioni.Comprendere la teoria che sta dietro alla stretta di mano ci aiuta a capire perché dobbiamo lavorare sulle nostre convinzioni e atteggiamenti distorti per avere una vera trasformazione. Altrimenti possiamo avere un sollievo temporaneo, ma continueremo a operare con gli stessi presupposti e le stesse convinzioni (per esempio, “sono inadeguato/a; è vergognoso essere arrabbiati; la paura mi dominerà e crollerò”).Affrontare i nostri bellissimi mostri significa sentirli e se impariamo a sperimentarli senza resistenze e reazioni, possiamo effettivamente fare amicizia con loro. Questo è molto amorevole, molto gentile: la gentilezza sta nel non giudicare.La stretta di mano significa essere pienamente in sintonia con ciò che proviamo. Si tratta di un metodo molto semplice da descrivere, ma difficile da mettere in pratica per diversi motivi. Prima di tutto, il nostro atteggiamento è spesso quello di pensare che questi bellissimi mostri siano solo dei mostri, e vogliamo sbarazzarcene, liberarcene. Con questo scopo non detto, la stretta di mano non funziona. La stretta di mano non è bloccare, ma piuttosto incontrare ed essere. Lasciate che la vostra consapevolezza stia con qualsiasi cosa stia accadendo nel vostro mondo emotivo, senza giudizio, senza resistenza.

 vangelo 9