Dopo Pasqua sono stato invitato a fare una chiacchierata sulle mie esperienze e i miei libri su un canale web....la cosa continua a stupirmi: chi mai può essere interessato alle mie piccole cose?
Non è falsa modestia, è che , invecchiando, ho la sensazione che tutto è vanità (come recitava Qoelet), e ciò che non lo è, è indicibile o difficilmente condivisibile.
Se dopo 2500 anni di Buddhismo, 2000 di Cristianesimo , 200 di psicoanalisi siamo messi ancora così male, forse c'è qualcosa che non passa.
Detto questo farò la mia chiacchierata, che sarà più utile a me per chiarirmi i pensieri che non agli ascoltatori.
Peraltro mi hanno pure invitato a tenere una conferenza su Gandhi e la non-violenza ad una università della terza età ......sarà perchè ci sono dentro pure io(alla terza età).
Pensavo l'altro giorno quanto è difficile trasmettere l'essenza del dharma senza dare adito a intelettualizzazioni e giochini mentali vari , che sono così graditi a noi occidentali.
L'esperienza della natura illuminata della mente è qualcosa di assolutamente non intellettuale, non è un pensiero , i giapponesi direbbero che di sperimenta con l'HARA , quindi con l'energia connessa al corpo, nello dzogchen diciamo che c'è solo quando sorge una totale armonia/sinergia fra corpo-parola e mente.
L'esperienza non ha che fare con le parole e gli insegnamenti, questi altro non sono che un dito che indica la luna.....non dobbiamo guardare il dito ma esperire la luna!
Comunque continuiamo a indicare la luna con le nostre maldestre parole, magari qualcuno riuscirà a vedere la luna, prima o poi.
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