domenica 26 febbraio 2023

"Sunt lacrimae rerum

È specialmente nel pianto

che l’anima manifesta

la sua presenza

Somiglia all’acqua

che spegne gli incendi.

Invece è l’opposto – cauterio.

Quando il dolore tracima,

allora, contro l’acqua, serve fuoco.

E il pianto è questo:

merca, marchio rovente, fumo

che sale dalla pelle a sigillare

(per quanto?) la ferita."

Valerio Magrelli

Sono coetaneo di Magrelli e, forse per questo, a volte sono spinto a riflettere sul pianto, sulle lacrime che, troppo spesso, mi sono quasi estranee.

Siamo cresciuti in un tempo in cui piangere non era "virile" ,in cui ci insegnavano che essere grandi voleva saper affrontare stoicamente il dolore, e questo fin da bambini....col triste risultato che facciamo fatica a lasciarci andare al pianto(tuttalpiù in privato) e a mostrare il nostro dolore.

Addirittura il pianto altrui ci imbarazza , come se ci fosse mostrato qualcosa di vergognoso che andrebbe nascosto.

Piangere è invece qualcosa di profondamente umano e , per certi versi, terapeutico.

Il pianto cauterizza la ferita, forse non definitivamente, ma un pò sicuramente.

Si può poi piangere di gioia, di meraviglia, di gratitudine ed è un pianto liberatorio e gioioso , è il pianto del mistico che rimane travolto dalla magia dell'Essere.

Questa poesia ha una sua intrinseca verità e bellezza, lasciamo che ci tocchi dentro!


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