" Le parole che non fanno male, le parole che aiutano le persone che
vivono nel dolore, o nella disperazione, nell’angoscia, o nella paura, non le
troveremmo mai, lo vorrei dire ancora, se non siamo capaci di tenerezza e
di gentilezza, che ci aiutano a immedesimarci nella interiorità delle persone
che la vita ci fa incontrare." Eugenio Borgna
Trovare del parole che non fanno male, anzi quelle che fanno bene è una pratica da Bodhisattva, e può essere efficace solo solo se in noi c'è Maitri(la gentilezza amorevole) e la tenerezza come dice il Prof Borgna.
Il suo ultimo lavoro si intitola :Tenerezza(ed. einaudi) ed è una bella riflessione su questo delicato modo di sentire ed essere troppo spesso dimenticato o sottovalutato.
Trungpa Rimpoche diceva che dobbiamo avere un cuore tenero, che si lascia toccare dalla sofferenza altrui, che sa meravigliarsi di fronte al bello , che è capace di compassione ,cioè di sentire con.
Attraverso la meditazione seduta e le altre pratiche impariamo ad aprirci e lasciarci andare, lasciamo che la vita sia come è, senza manipolarla ma ,anche, senza rifuggirla.
Avere un cuore tenero significa essere aperti alla vita e pronti ad accogliere ogni esperienza e a condividere con gli altri.
Un gesto o una parola "teneri" hanno un reale potere curativo, è come un balsamo per le nostre sofferenze, basta poco per essere d'auto, se solo abbiamo questa qualità.
Ricordo quando, dopo un lungo e faticoso viaggio, raggiunsi il mio maestro Shantidas e lui semplicemente mi prese la mano e disse: "ma....vieni da lontano!" con una dolcezza e premura che mi inondarono .....
Un semplice gesto, che però poneva le basi per un rapporto profondo e significativo.
Per sviluppare la tenerezza (maitri) nella tradizione tibetana si pratica il TongLen , una pratica in cui inspiriamo il dolore e sofferenze altrui ed espiriamo positività e benedizioni( la pratica è descritta nel dettaglio nei testi di Pema Chodron), attraverso la ripetizione di questa meditazione ,gradatamente, rendiamo più tenero e e sensibile il nostro cuore e ci predisponiamo ad esserci per gli altri.
Che vogliamo praticare il TongLen o meno, l'importante è sviluppare questa capacità di gentilezza e apertura,senza la quale saremo incapaci di vere relazioni e risulteremo privi di qualsivoglia compassione.
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