venerdì 12 agosto 2022

 "Alcuni anni fa ho lavorato con un paziente che era uno studente Naropa e un praticante di meditazione. Mi ha detto qualcosa su cui rifletto spesso. "Sai", ha detto, "quando sono molto impegnato e non ho tempo per praticare la meditazione, non ho mai abbastanza tempo. Ma se faccio la mia pratica meditativa, in qualche modo c'è più spazio e ho abbastanza tempo per tutto".Karen Kissel Wegela

é proprio cosi!.....se ci prendiamo il tempo per la nostra pratica in modo costante e quotidiano, se ci diano una regola ,una organizzazione, ecco lo spazio si amplia .

Dire che non si ha tempo per meditare un poco ogni giorno è solo una scusa che ci diamo per non impegnarci, è una forma di difesa che mettiamo in atto perchè, magari inconsciamente, temiamo che la pratica funzioni e metta in discussione i nostri modi stereotipati di vedere , i giochi del nostro IO.

Bisogna organizzarsi per avere un tempo da dedicare a noi stessi tramite la pratica, è importantissimo farci questo regalo, è un modo per fare amicizia con noi stessi e aprirci al reale.

Certo la vita è ,a volte, caotica, si corre di qua e di là.......ma proprio per questo è fondamentale fermarsi, trovare lo spazio/tempo per centrarsi.

La pratica deve essere costante se no è come fare un giorno di dieta e 10 di abbuffate.....non si può certo pensare di dimagrire!

La pratica è un lavoro lento che funziona sul lungo termine , ci vuole metodicità , motivazione e dedizione.

Prendetevi uno spazio ogni giorno, sempre alla stessa ora, anche solo 10 minuti in cui dedicarvi alla pratica , l'importante è che si faccia con continuità, senza scuse.


5 commenti:

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  2. non penso che il 'rígpa' sia compatibile con il darsi una 'régola' - o una 'organizzazióne' ... ; il 'rígpa' è 'freschézza' - 'spontaneitá' - 'libertá' - e 'creativitá' ... ; ed in quanto tale - anche se le 'íntegra' - trascende le regole.

    'tséundru' 'thayé'

    acquariusfoundation@libero.it

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    1. vero.....però Trungpa e Sogyal rimpoche dicevano: pratica formale,mente informale!

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  3. giusta precisazione. ... poteva sembrare infatti che non dessi il giusto peso alla 'fórma' - fondamentale nell' 'interrelazióne' 'dialéttica' ['!!!'] con il 'nón' 'formále' ... la realtá è che la 'disciplína' 'formále' va praticáta 'perfettaménte' - 'interiorizzáta' - e poi - nello stesso istánte - trascésa. [... alméno - questo é quello che ci sémbra di avere capíto ... '!!!' ... dácci eventuále conférma.]

    grazie infinite marco !!! ... e omaggio a chögyam trungpa - e sogyal rinpoche.

    'tséundru' 'thayé' [et alii]

    acquariusfoundation@libero.it

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  4. esatto si pratica formalmente poi giunge il momento in cui il meditatore abbandona la meditazione(formale) ma la meditazione non abbandona il meditatore......
    Diventiamo meditazione, siamo nel Rigpa

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