sabato 17 aprile 2021

" C'è un significato negativo del silenzio e uno positivo. Negativamente,

silenzio significa assenza di suono o parola. Noi, però, ci concentriamo

sul suo significato positivo. Il silenzio è la matrice da cui nasce la parola,

la casa a cui la parola ritorna attraverso la comprensione ... Per quelli

che conoscono solo il mondo delle parole, il silenzio è mero vuoto. Ma il nostro

il cuore silenzioso conosce il paradosso: il vuoto del silenzio è

inesauribilmente ricco; tutte le parole del mondo sono solo un rivolo della sua

pienezza." Br.David Steindl-Rast

In questi tempi siamo subissati di parole, sulla pandemia, sulla crisi economica, sui disagi sociali, parole che ci obnubilano, ci rendono sempre più aridi e insensibili.

A furia di sentire i bollettini dei contagi e dei decessi, tutto è diventato un suono di sottofondo che ci lascia indifferenti, non sorge alcun senso di umana solidarietà e compassione per l'altrui sofferenza, solo parole, suoni inarticolati.

Proprio in questi tempi così intasati di parole, spesso insensate, è importante riscoprire la meraviglia del silenzio, che non è vuoto di parole ma semmai un pieno di "essenza".

Il silenzio è stare con la natura delle cose, con la natura della mente, da questa riposare nell'Essere può poi nascere la parola sensata, consapevole, significativa.

Quante volte ci è capitato di trovarci a cena con amici o conoscenti e ritrovarci in un vortice di banalità senza costrutto e tornare a casa intontiti e avviliti?

Quanta energia sprecata per nulla!

Imparare a stare col silenzio, che deve essere anche silenzio di pensiero o almeno riduzione, è la "conditio sine qua non" per avere qualcosa di sensato da dire......dobbiamo imparare la continenza della paola, non possiamo sbrodolare ogni cosa che ci passa per la mente.Padre Natale diceva sempre: "prima di dire qualcosa pensaci su dieci volte e poi taci".

Ascoltando il silenzio  possiamo trovare le parole per aiutare, consolare, supportare , se invece ci perdiamo nel turbinio della mente superficiale e della parola incontinente ecco che il nostro parlare è , come minimo, inutile quando non dannoso e/o violento.

Cerchiamo di osservare quanto e come parliamo e cerchiamo di regalarci dei digiuni di parole, tacendo per qualche ora o per una intera giornata , è una pratica assai utile e stimolante.

Regaliamoci momenti di vero silenzio in cui riposare e trovare il centro , è quanto di meglio possiamo fare per noi stessi e per chi ci sta vicino.

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