venerdì 5 marzo 2021

 "Avrebbe potuto dire che era un’ebbrezza che tagliava tutto da parte a

parte: il tempo, lo spazio, la tristezza e il bene e il male, e l’amore e il

dolore e la gioia e la colpa. E il perdono – anche quello più difficile, che

chiediamo a noi stessi. E il cerchio della vita, e le storie dei padri e dei figli,

e della loro disperata ricerca gli uni degli altri."(G. CAROFIGLIO)

Così termina il romanzo : Il Silenzio dell'Onda di G. Carofiglio, con questa sorta di illuminazione mentre il protagonista cavalca un'onda sulla tavola da surf dopo anni che non lo faceva più. Questa ebbrezza , questa estasi non-duale è ciò che sperimentiamo in alcuni momenti della vita e della pratica meditativa, per un attimo infinito siamo oltre le dicotomie , passiamo in mezzo ai dualismi e intravvediamo la "realtà".

In quei momento facciamo pace anche con noi stessi, riusciamo a perdonarci per le mille mancanze di consapevolezza , per gli errori e tutto il resto, nella Bibbia è HaTa : smarrimento, spesso tradotto, in modo discutibile,come:peccato.

Ciò che dobbiamo perdonarci è di esserci smarriti, di aver perso la strada, dobbiamo donarci la possibilità di ritrovarla .

Smarrirsi ,nell'ottica biblica, è sostituire al reale un'illusione, è perdere la propria dimensione spirituale; ritrovare la via è riconnettersi con la nostra natura interiore.

In questo perdersi e ritrovarsi sta tutta la nostra vita che è anche un costante cercare/negare il padre (Eterno e non) ,una difficile gestione del nostro essere figli e poi padri/madri  , un trovare un equilibrio precario(come sulla tavola da surf) fra le onde emotive.

Meditare è come il surf, cavalcare la turbolenza dell'onda della vita , in un perfetto e precario equilibrio.Respiro dopo respiro scivoliamo sull'oceano dell'essere godendo della meraviglia di essere vivi.



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