domenica 14 febbraio 2021

 «Le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti» (C.E. Gadda)

Ho ritrovato queste profonda frase di Gadda che pone un quesito interessante a chi crede, in maniera un pò semplicistica, al Karma. Gadda dice che non possiamo riportare una disgrazia o catastrofe ad una singola causa, ma ad un insieme di cause che per qualche incomprensibile motivo hanno finito per convergere e creare quella situazione.

Possiamo quindi dire, senza paura di smentita, che la nostra responsabilità individuale è importante ma,da sola, non basta a provocare un certo evento.

Il mio costruirmi la casa sul greto di un torrente, da solo, non basta alla catastrofe, c'è bisogno della piena o della pioggia torrenziale, insieme creano la situazione catastrofica.

Mi pare un pensiero stimolante, a fronte delle tante iper semplificazioni sul karma, del tipo: se rubo al supermercato, poi qualcuno ruberà a casa mia o affini.

Viviamo in un mondo di interrelazioni , tutto è interconnesso con tutto, non siamo monadi , quindi anche il karma è solo in parte individuale, poi c'è quello famigliare, sociale, globale ecc.

Tutto sommato l'dea di un solo karma individuale è ancora molto egoica , ancora pensiamo di essere così importanti e cruciali che le nostre "cattive azioni" possono risultare catastrofiche.

Gadda capovolge questa idea e ci pone nel magma dell'interconnessione,ove nessuno vale di per sè o ha peso di per sè ,ma solo in relazione a tutto il resto.

Se Hitler fosse stato un omicida solitario avrebbe inciso assai poco, ma il suo situarsi in un certo contesto storico, l'aver coinvolto una intera nazione ha creato la catastrofe della Shoah e della guerra mondiale .

Ognuno deve quindi essere consapevole del proprio agire, essere responsabile delle proprie scelte, senza però cadere nel delirio di crederle determinanti, lo sono, forse, per noi, ma non per l'universo.

Oggi c'è un cielo stellato meraviglioso, dopo i giorni uggiosi passati, guardando il cielo stellato è facile capire quanto poco contiamo in questo cosmo sconfinato , è terribile e liberatorio al contempo.

Un mio maestro mi diceva sempre" fai del tuo meglio, ma senza prenderti troppo sul serio" : disciplina ,ma anche leggerezza , questo è un saggio equilibrio che ci permette di vivere pienamente e con gusto il tempo che ci è concesso.

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