lunedì 14 dicembre 2020

 Un'amica mi dice che ,forse, ormai scrivo cose in cui "non credo più" ,non ho ben capito da cosa lo desuma.

Francamente scrivo ciò che penso  e devo ammettere che anche rileggendo le mie cose più vecchie, mi ci ritrovo ancora, nonostante i decenni passati.

Più che altro , a volte, mi pare di dire/scrivere le stesse cose, di essere un tantino ripetitivo.

In fondo la pratica meditativa è quella, gli insegnamenti pure, certo si cerca di attualizzarli di farli diventare qualcosa di più personale e che nasce dal vissuto, però poi i concetti sono quelli.

Continuo a credere nelle cose che scrivo, mi spiace, quando lascio indietro qualcosa , generalmente lo dico/scrivo apertamente, ad esempio il discorso reincarnazione che da giovane prendevo quasi sul serio e che ora valuto solo in un'ottica simbolica.

Ovviamente si va avanti e certe rigidezze, certi dogmatismi si superano, ma questo non significa buttare via il bambino con l'acqua sporca; continuo a ritenere il Buddhismo una stupenda via di liberazione(almeno per quel che mi riguarda) ,senza negare il valore di tutte le altre vie.

Più che altro, a volte, mi pare più utile e piacevole parlare di stelle cadenti ,di lupi e degli incontri tutti(come faccio nel nuovo libro che uscirà nel 21)che non parlare di meditazione affini, anche perchè ne hanno parlato/scritto in tanti e spesso meglio di me!

A proposito di incontri "naturali" in giardino mi sono trovato vari buchi di almeno 7/8 cm di diametro con una bella montagna di terra davanti, chissà che animale si è fatto la tana!

Troppo grossa per dei topi, troppo piccola per le nutrie.....ricci? tassi? mah , chissà se riuscirò a scoprire il coinquilino.

5 commenti:

  1. Mi sentirei un 🐛erme a non palesarmi...confermo tutte le potenzialità della pratica! Per me è stata determinante e "salvifica" persino!
    Un titolo::: E poi?

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