lunedì 16 novembre 2020

L’esperienza ci mostra una quantità di forme in cui ci si sottrae al celibato con rapporti immaturi o non chiari all’interno della comunità. Rapporti privilegiati che legano psicologicamente e affettivamente e che portano a complicità, ma anche a dipendenza, a essere succubi l’uno dell’altro. Pensiamo a quelli che potremmo chiamare “cripto-innamoramenti” in cui uno assume modi di fare e di dire di un altro perché il suo cuore e la sua mente ne sono incantati. Rapporti che avvengono di nascosto, essenzialmente col ritrovarsi a parlare e a sparlare di altri senza farsi vedere. Oppure si riscontra l’infantilismo relazionale e affettivo incapace di dare profondità agli incontri, o ancora il restare in una postura affettiva adolescenziale trascinata per decenni. La maturità relazionale riguarda gesti e parole, corpo e discorso. Si pensi agli sguardi che furtivamente si cercano o alle parole negate ad alcuni ed effuse in sovrabbondanza con qualcun altro. O al mutismo in pubblico e alla logorrea in privato."(Luciano Manicardi)

Qui Fratel Luciano parla delle immaturità relazionali all'interno della comunità monastica, che certamente è un amplificatore delle nostre debolezze, ma il discorso vale per tutti, indistintamente.

Quante volte cadiamo nei "cripto-innamoramenti" o negli innamoramenti veri e propri , diventando fusionali? Quante volte cerchiamo lo sguardo altrui o invece neghiamo lo sguardo e la parola? 

Le immaturità relazionali non sono un "privilegio" dei monaci, è una costante umana, la differenza è che ,forse, nell'ambiente monastico sono più facilmente smascherabili.

Nel nostro quotidiano siamo spesso inconsapevoli delle nostre immaturità, le nascondiamo a noi stessi e agli altri sotto mille maschere, mille impegni , rifuggiamo la presa di coscienza dei nostri limiti che risulterebbe faticosa e dolorosa.

Non so se vi siete mai chiesti quanto siete amici di voi stessi e quanto ,realmente, siete in grado di amare; è una domanda scomoda a cui,in molti, dovremmo rispondere in modo non troppo auto-gratificante.

In pochi amano se stessi e riescono ad amare il prossimo come se stessi.

Chiamiamo amore o amicizia il semplice condividere interessi comuni, la gratificazione reciproca, il proiettare sull'altro i nostri bisogni, tutte cose comprensibili, ma che non hanno molto a che fare con l'amore e l'empatia.

Dice Manicardi :"infantilismo relazionale e affettivo incapace di dare profondità agli incontri" , quanti di noi rientrano nella categoria? Almeno alcune volte?

Ogni incontro andrebbe celebrato, necessiterebbe di tutta la nostra attenzione e presenza mentre,invece, rimaniamo distanti, persi nei nostri solipsismi , nei nostri contorcimenti mentali.

Quante volte  perdiamo l'opportunità di un incontro "vero"? 

In questi giorni di semi lock-down prendiamoci il tempo di osservarci, di fare il punto della nostra capacità relazionale, in modo da essere pronti a reincontrare il prossimo, quando si potrà, in modo sano e autentico!


2 commenti:

  1. caro marco - ti ringraziamo per i temi sempre stimolanti che proponi alla nostra attenzione - e per il tuo sollevare problemi e porre domande - più che dare risposte. ... a proposito di questa interessante riflessione di luciano manicardi - nuovo priore della comunità di bose - vorrei fare una ... 'affermazione' ... [più che una semplice 'osservazione'] ... l' 'affermazione' - è questa : NON mi sembra - che - sia da protrarre ancora - il tempo di 'rinchiudersi' nelle 'comunità' [comunità dove - allignano - endemici - nonché perniciosi - gli 'infantilismi' 'relazionali' - nonché 'affettivi'] ... allo stato attuale delle cose - la 'comunità' è 'il' 'pianeta' - nella sua 'interezza'. ...

    grazie marco - per il tuo atteggiamento di moderatore - e di facilitatore - nell' ámbito dello scambio - e del confronto - di idee - ed esperienze. ...

    un abbraccio affettuoso - a te - e a tutti i lettori de ' il buddha in classe'.

    eugenio 'tseundru' 'thayé'

    fondazioneacquarius@libero.it

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    1. grazie a te......verissimo, la comunità è l'universo tutto.....

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