venerdì 8 maggio 2020

UN INCONTRO




 Assisi, un agosto caldo e appiccicoso, sono stato invitato alla “Cittadella” per un convegno interreligioso con relatori prestigiosi, io devo rappresentare il Buddhismo Italiano
Sono cinque giorni di relazioni, lectio magistralis, tavole rotonde e seminari a piccolo gruppo, praticamente un’orgia di idee, pensieri, discussioni.
Non so neanche io perché , ma scopro che nel primo pomeriggio ci sono un paio di ore libere e chiedo agli organizzatori  se posso infilarci un momento di meditazione, mi lasciano fare , concedendomi una ampia sala.
Non certo per la mia bravura e tantomeno per la mia fama, ma la sala si riempie, ogni giorno un centinaio di partecipanti al convegno viene a sedersi in silenzio per un’ora.
Giorno dopo giorno, per tutta la durata del convegno , uomini e donne, religiosi e laici vengono a sedersi per gustare un po’ si silenzio.
L’ultimo giorno, sono fuori dall’auditorium dove un relatore sta dottamente parlando degli orizzonti dell’ecumenismo, una signora sconosciuta mi si avvicina e mi dice: “ quante parole…troppe!   “ sorride, quasi imbarazzata : “ volevo ringraziarla del silenzio che ci ha donato, è stato un momento prezioso!”  ,china un poco la testa in una sorta di inchino, si volta e rientra nella sala.
Non l’ho più rivista, ma la sua semplice gratitudine è rimasta con me.

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