GRATUITA’
E PRODUTTIVITA’- IL LAVORO COME VIA
E’
possibile pensare all’attività lavorativa ,non solo realtà frustrante ,ma come
via di realizzazione? La regola di San
Benedetto indica la via dell’ora et
Labora, laddove il lavoro è ugualmente importante della preghiera e ,anzi, ne è
parte integrante, Il Maestro Zen Hyakujo
disse:un giorno senza lavoro, un giorno senza cibo, facendo sì che il
monachesimo giapponese non si fondasse pù sull’elemosina ,ma sul lavoro per
l’autosostentamento, lavoro svolto con attenzione meditativa , in modo da
diventare ,a tutti gli effetti una continuazione della pratica.
Ora
viviamo i una società e in ambienti altamente competitivi e con una richiesta
di produttività ,spesso, esasperata ,possiamo, nonostante tutto, di rendere il
luogo di lavoro un luogo di pratica?
Se
la meditazione è uno stato della mente
,aperta e totalmente consapevole, questo stato mentale può essere
utilizzato in qualunque situazione, lavoro compreso.
Se
io entro in ufficio o in fabbrica con una mente fresca, curiosa, aperta, posso
lavorare in un’ottica di gratuità, nel senso che mentre lavoro,lavoro, totalmente assorbito
dall’azione, come dal respiro seduto in meditazione, senza pensieri sul passato
o sul futuro , completamente attento all’attimo presente.
Questo
tipo di atteggiamento lavorativo trasforma in pratica il mio fare, togliendo
ogni stress e frustrazione(prodotti dalla mente discriminante),
conseguentemente sono più sereno, lavoro meglio e finisco anche per essere più
produttivo.
Lavorare
in modo equanime, gratuito, senza un fine al di là del lavoro stesso è una
meditazione in movimento.
Sicuramente
il lavoro manuale può risultare inizialmente più adatto a questo tipo di
pratica, ma con l’esperienza può essere allargato ad ogni tipologia lavorativa, anche le più
complesse o di maggiore responsabilità
BREVE
MEDITAZIONE SUL LAVORO
Proviamo
ad utilizzare lo spirito meditativo svolgendo qualche semplice lavoro, ad
esempio spazzare il giardino, poi,pian piano lo porteremo in qualunque
attività.
Dapprima
prendiamo alcuni respiri profondi e consapevoli, poi prendiamo la scopa o il rastrello, sentiamo la
consistenza del legno del manico, percepiamo se è liscio o ruvido, percepiamo
la posizione del corpo, quindi cominciamo a raccogliere le foglie, cerchiamo di
ritmare il movimento con la respirazione, mantenendoci completamente
concentrati sul movimento e sul respiro.
Ogni
volta che percepiamo dei pensieri sorgere , riconosciamoli ,poi lasciamoli
andare ,ritornando a portare attenzione al movimento e al respiro.
Per
alcuni può essere d’aiuto ripetere col respiro e movimento frasi del tipo:”
inspirando spazzo le foglie ,espirando
allontano ogni negatività “ oppure”
inspiro e mi senti vivo, espiro e ripulisco l’intero mondo”
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