Dilgo Khyentze era un uomo
“grande” oltre che un grande uomo, aveva un fisico imponente , alto e
corpulento pareva una montagna.
Una montagna di pura
gentilezza e forza che si esprimeva in quei sorrisi incommensurabili che ti
donava e in quegli sguardi intensi dove una luce pareva scoccare fra le
palpebre pesanti.
Era uno dei Lama più
conosciuti della tradizione Niyngmapa, e dopo la morte di Dudjom Rimpoche ne divenne il capo, era riconoscibilissimo,
col suo passo pesante e suoi due metri di altezza.
Eravamo andati a visitare un
Tempio in Nepal quando davanti all’ingresso trovammo un Naljorpa ( un eremita
tibetano, il corrispettivo dei Sadhu Hindu) che lo riconobbe, guardò dapprima noi,
con uno sguardo disgustato, poi lui con atteggiamento di sfida, prese da terra
un po’ si sterco e se lo mise in bocca dicendo: “ecco….grande Lama: solamente un gusto! volendogli dimostrare il suo completo non attaccamento e la più perfetta
equanimità.
Rimpoche lo guardò non
gentilezza, sorrise, estrasse dalla borsa un dolcetto e se lo mise in bocca “
solamente un gusto!” ribattè ,facendoci segno d andare oltre, mente l’asceta
rimaneva lì con aria stupita.
Era solito spiazzarci
,togliendoci ogni punto di riferimento, ogni pseudo certezza acquisita ,per
liberarci da ogni legaccio mentale.
Quando fui sul punto di
tornare a casa, ebbi un colloquio personale con lui e gli chiesi il permesso
per creare un centro Niyngmapa in Italia , mi guardò con aria stupita”
niyngmapa?, ma significa antichi…e quindi vicini alle origini ,ma anche andati un
po’ a male! “ rise di gusto” lascia stare le etichette, se te la senti insegna
quello che hai imparato qui, ma senza schematismi, insegna a meditare e basta,
non è neanche necessario il termine Buddhista….lascia stare, devi essere un
Buddha e non un Buddhista!”.
Prese la tazza del tè, ne
bevve un sorso “devi offrire da bere il tè,non la tazza! Il contenitore non è
importante”
Ero spiazzato , se ne
accorse e mi sussurrò in un orecchio:” tu pensi di essere solo un Buddhista? Un
Niyngmapa?, Beh allora se un po’ limitatino….” Rise di nuovo :” bisogna essere
spaziosi come il cielo, senza limiti, questa è l’essenza della pratica”.
Fece un gesto chiaro e
definitivo….era tutto, potevo andare.
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