giovedì 5 luglio 2018

Noi buddhisti occidentali dobbiamo possedere la nostra vita, possedere le nostre scelte. E quello che abbiamo scelto è avere: una casa, un amico, un coniuge, un partner, figli, un lavoro, una vita, carte di credito.
La nostra pratica non è di rinunciare ed escludere, ma di avere e lasciare andare. Raggiungere qualcosa sapendo che sta cambiando anche quando lo raggiungiamo, per amare qualcuno mentre diventiamo esperti nell'arte di perderlo, per includere tutto nel nostro campo di consapevolezza, compreso ciò che rimpiangiamo e rimuoviamo, per abbracciare pienamente la vita molto, molto pazientemente.
Non posso passare il resto della mia vita a sentirmi una buddista di seconda classe, perché ho preferito avere piuttosto che rinunciare, dire sì piuttosto che no. Ma i nostri insegnamenti, i nostri koan, le nostre radici sono tutte in quel mondo di No. Una volta che affrontiamo pienamente questo ed esaminiamo gli effetti di quel condizionamento, potremo iniziare consapevolmente a dare vita al capofamiglia Zen, al buddismo delle famiglie.
EVE MARKO

BELLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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