Le pratiche
di mindfulness derivano da Shamata e Vipassana(in tibetano Shinè e Lakthong)
che sono le pratiche meditative di base.
Shamata
significa:pace mentale ed è la pratica
connessa con lo sviluppo di una attenzione precisa,puntuale, una concentrazione
univoca , mentre Vipassana, che nasce dalle fondamenta di Shamata è una
consapevolezza più panoramica .
Diceva
Trungpa Rimpoche:
Il vipashyana comincia quando
abbiano sviluppato la basilare disciplina shamatha di essere precisi e attenti,
all’erta per tutto il tempo. Nello shamatha, vengono osservati il suono,
l’odore, le sensazioni il processo del pensiero e qualsiasi altra cosa osservabile,
ma con una tale precisione che tutte queste cose non diventano altro che calma
silenziosa. Non tendono a produrre ulteriori bolle di sapone o manipolazioni di
vario tipo. Potresti dire, “Ah, ho pensato a mio padre che mi diceva di no”. In
quel momento, tuo padre e l’idea di lui che dice “No, non fare questo” sono
sezionate in ora, ora, ora, continuamente. Ogni cosa è sezionata ad un tale
livello di precisione da essere come un granello di sabbia in una mano. Questo
è shamatha.
Di solito, in ogni cosa che
sperimentate il ricordo è predominante. Se siete seduti in una sala di
meditazione ed arriva dell’odore di cibo dalla cucina, vi viene da pensare che
tipo di pranzo stiano preparando per voi. Oppure, se sentite dolore alle
natiche e alla schiena, vi verrà voglia di cambiare posizione. Shamatha
significa che tutto è semplicemente osservato. Viene suddiviso, ma senza
aggressività; è solo osservato attentamente - osservi, osservi, osservi.
Attraverso shamatha siete
capaci di osservare queste esperienze come entità distinte, senza far
riferimento al passato e senza pensare a come si evolveranno, o come vi
modificheranno. Ogni cosa è senza inizio e senza termine, proprio qui. Se vi
capita di pensare alla zuppa di cipolle e a quanto vi piacerebbe andare a mangiare
la zuppa di cipolle, ciò sarà solo a livello del pensiero. Perciò, tagliate i
vostri pensieri: ora, ora, ora. Da tutto ciò deriva vipashyana. Al livello di
vipashyana, voi tagliate i pensieri grazie al vostro addestramento nello
shamatha, però al tempo stesso ci siete insieme. Il mondo è una visione
panoramica, però al tempo stesso le cose non vanno nel modo in cui
ordinariamente sono solite scorrere.
Le cose sono fatte di semplici
pezzi di realtà, realtà primitive. Anche se odorate cipolle per un lungo tempo
- per mezz’ora - questi odori sono ritagliati in pezzi: voi li odorate, poi non
li odorate, quindi ancora continuate ad odorarli e poi ancora cessate di
odorarli. Altrimenti, se non ci fosse interruzione, non potreste percepire
l’odore.
Le esperienze
non sono continue a livello dell’ego. Noi pensiamo che esse siano tutte unite,
associate, ma non è così che avviene realmente. Ogni cosa sembra essere fatta
di punti. Quando le esperienze vengono tagliate in piccoli pezzi, una certa
percezione dell’unità del quadro potrebbe derivare da qui. Questa è vipashyana.
Visione chiara: è la definizione di vipashyana, derivante da shamatha. Le cosa
potrebbero essere viste come un grande “display”, come un mondo Disneyano, o in
qualsiasi altro modo lo vogliate chiamare. Voi realizzate che le cose non sono
affatto un tutto unico. Però, poiché esse non sono un tutto unico, sono
fantasticamente piene di colore. Più vedrete il segno della discontinuità, più
potrete vederle colorate. Per vedere il colore dovrete concedervi una sosta e
dopo vedrete ancora colore. Così vedrete, vi fermerete, e dopovedrete di nuovo
la brillantezza. Questa è la precisione con cui percepire il mondo dei
fenomeni.
(da un
insegnamento a Cape Breton 1981)
La pratica
Mindfulness sviluppa le medesime qualità meditative di shamata e vipassana
spogliandole dei connotati filosofici/religiosi Buddhisti, è una sorta di
Buddhismo senza Buddha, se vogliamo.
Non ci
interessa a quale religione o filosofia apparteniate, semplicemente di diamo
degli strumenti per stabilizzare la mente ,ridurre lo stress , percepire la
realtà in modo diretto e preciso.
Questo tipo
di approccio laico e diretto è estremamente funzionale al mondo occidentale
moderno e può porre le basi per una sorta di spiritualità “secolare” che può
integrare e arricchire le spiritualità “tradizionali” o porsi come via
autonoma( interessante il suo valore anche in ambito di dialogo
interreligioso. si rimanda all’appendice
per approfondimenti).
Sviluppare
quindi la calma mentale di Shamata e la
consapevolezza panoramica di Vipassana sono i due punti fondanti della
mindfulness che si raggiungono attraverso una pratica puntuale costante dei
vari esercizi meditativi fino a che,queste capacità/abilità, non diventano
naturali e spontanee ,completamente integrate col nostro vivere.
Si dice che
arriva il momento in cui: il meditatore abbandona la meditazione ,ma la
meditazione non abbandona il meditatore;il che significa che non vi sarà più
bisogno di utilizzare tecniche ,perché senza sforzo saremo sempre connessi alla
presenza mentale.
Quello
stadio di completa stabilizzazione della mente è ovviamente un punto di arrivo
che però è assolutamente raggiungibile da chiunque, solo che abbia motivazione
e costanza.
In maniera
,anche senza raggiungere questi risultati, la costante pratiche delle tecniche
Mindfulness portano una sempre migliore qualità dei fruizione della vita, una
maggiore stabilità emotiva e un maggior benessere psicofisico.
Nessun commento:
Posta un commento