venerdì 20 gennaio 2023

 

Le pratiche di mindfulness derivano da Shamata e Vipassana(in tibetano Shinè e Lakthong) che sono le pratiche meditative di base.

Shamata significa:pace mentale  ed è la pratica connessa con lo sviluppo di una attenzione precisa,puntuale, una concentrazione univoca , mentre Vipassana, che nasce dalle fondamenta di Shamata è una consapevolezza più panoramica .

Diceva Trungpa Rimpoche:

Il vipashyana comincia quando abbiano sviluppato la basilare disciplina shamatha di essere precisi e attenti, all’erta per tutto il tempo. Nello shamatha, vengono osservati il suono, l’odore, le sensazioni il processo del pensiero e qualsiasi altra cosa osservabile, ma con una tale precisione che tutte queste cose non diventano altro che calma silenziosa. Non tendono a produrre ulteriori bolle di sapone o manipolazioni di vario tipo. Potresti dire, “Ah, ho pensato a mio padre che mi diceva di no”. In quel momento, tuo padre e l’idea di lui che dice “No, non fare questo” sono sezionate in ora, ora, ora, continuamente. Ogni cosa è sezionata ad un tale livello di precisione da essere come un granello di sabbia in una mano. Questo è shamatha.

Di solito, in ogni cosa che sperimentate il ricordo è predominante. Se siete seduti in una sala di meditazione ed arriva dell’odore di cibo dalla cucina, vi viene da pensare che tipo di pranzo stiano preparando per voi. Oppure, se sentite dolore alle natiche e alla schiena, vi verrà voglia di cambiare posizione. Shamatha significa che tutto è semplicemente osservato. Viene suddiviso, ma senza aggressività; è solo osservato attentamente - osservi, osservi, osservi.

Attraverso shamatha siete capaci di osservare queste esperienze come entità distinte, senza far riferimento al passato e senza pensare a come si evolveranno, o come vi modificheranno. Ogni cosa è senza inizio e senza termine, proprio qui. Se vi capita di pensare alla zuppa di cipolle e a quanto vi piacerebbe andare a mangiare la zuppa di cipolle, ciò sarà solo a livello del pensiero. Perciò, tagliate i vostri pensieri: ora, ora, ora. Da tutto ciò deriva vipashyana. Al livello di vipashyana, voi tagliate i pensieri grazie al vostro addestramento nello shamatha, però al tempo stesso ci siete insieme. Il mondo è una visione panoramica, però al tempo stesso le cose non vanno nel modo in cui ordinariamente sono solite scorrere.

Le cose sono fatte di semplici pezzi di realtà, realtà primitive. Anche se odorate cipolle per un lungo tempo - per mezz’ora - questi odori sono ritagliati in pezzi: voi li odorate, poi non li odorate, quindi ancora continuate ad odorarli e poi ancora cessate di odorarli. Altrimenti, se non ci fosse interruzione, non potreste percepire l’odore.

Le esperienze non sono continue a livello dell’ego. Noi pensiamo che esse siano tutte unite, associate, ma non è così che avviene realmente. Ogni cosa sembra essere fatta di punti. Quando le esperienze vengono tagliate in piccoli pezzi, una certa percezione dell’unità del quadro potrebbe derivare da qui. Questa è vipashyana. Visione chiara: è la definizione di vipashyana, derivante da shamatha. Le cosa potrebbero essere viste come un grande “display”, come un mondo Disneyano, o in qualsiasi altro modo lo vogliate chiamare. Voi realizzate che le cose non sono affatto un tutto unico. Però, poiché esse non sono un tutto unico, sono fantasticamente piene di colore. Più vedrete il segno della discontinuità, più potrete vederle colorate. Per vedere il colore dovrete concedervi una sosta e dopo vedrete ancora colore. Così vedrete, vi fermerete, e dopovedrete di nuovo la brillantezza. Questa è la precisione con cui percepire il mondo dei fenomeni.

(da un insegnamento a Cape Breton 1981)

La pratica Mindfulness sviluppa le medesime qualità meditative di shamata e vipassana spogliandole dei connotati filosofici/religiosi Buddhisti, è una sorta di Buddhismo senza Buddha, se vogliamo.

Non ci interessa a quale religione o filosofia apparteniate, semplicemente di diamo degli strumenti per stabilizzare la mente ,ridurre lo stress , percepire la realtà in modo diretto e preciso.

Questo tipo di approccio laico e diretto è estremamente funzionale al mondo occidentale moderno e può porre le basi per una sorta di spiritualità “secolare” che può integrare e arricchire le spiritualità “tradizionali” o porsi come via autonoma( interessante il suo valore anche in ambito di dialogo interreligioso.  si rimanda all’appendice per approfondimenti).

Sviluppare quindi la  calma mentale di Shamata e la consapevolezza panoramica di Vipassana sono i due punti fondanti della mindfulness che si raggiungono attraverso una pratica puntuale costante dei vari esercizi meditativi fino a che,queste capacità/abilità, non diventano naturali e spontanee ,completamente integrate col nostro vivere.

Si dice che arriva il momento in cui: il meditatore abbandona la meditazione ,ma la meditazione non abbandona il meditatore;il che significa che non vi sarà più bisogno di utilizzare tecniche ,perché senza sforzo saremo sempre connessi alla presenza mentale.

Quello stadio di completa stabilizzazione della mente è ovviamente un punto di arrivo che però è assolutamente raggiungibile da chiunque, solo che abbia motivazione e costanza.

In maniera ,anche senza raggiungere questi risultati, la costante pratiche delle tecniche Mindfulness portano una sempre migliore qualità dei fruizione della vita, una maggiore stabilità emotiva e un maggior benessere psicofisico.

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