"C'è uno stato fondamentale di esistenza che è fondamentalmente buono e su quello
possiamo fare affidamento. C'è spazio per rilassarsi, per aprirsi. Possiamo fare
amicizia con noi stessi e con gli altri. Questa è la virtù fondamentale
di alaya, o bontà fondamentale. " Chogyam Trungpa
Quando pensiamo a noi stessi, forse perchè influenzati da un certo pensiero dualistico di stampo giudeo-cristiano-aristotelico, tendiamo a soffermarci sui difetti(peccati?) , sui problemi e sulla carenze invece che sulla bontà fondamentale, cioè la qualità intrinsecamente illuminata del nostro essere o mente.
Trungpa Rimpoche insisteva sul riconoscere alaya, la bontà fondamentale, nel dimorare in essa.
Meditare è smettere di menarsela su buono e cattivo, giusto e sbagliato, rilassarsi e lasciarsi andare allo stato naturale della mente e riconoscerne la essenziale purezza e bontà.
L'essenza della mente è come uno specchio, rimane pura indipendentemente da ciò che riflette.
La nostra mente superficiale o piccola mente può essere nevrotica, contorta, malata ma la grande mente (l'essere che è in noi) rimane sempre fondamentalmente pura .
Non è qualcosa da comprendere intellettualmente ma qualcosa da esperire, solo facendone esperienza possiamo veramente fare amicizia con noi stessi e col mondo.
La pratica meditativa è lo strumento per accedere ad alaya, una pratica onesta e autentica così come ci è stata insegnata dai maestri della nostra tradizione.
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