mercoledì 27 ottobre 2021

 Ieri, ascoltando un amico al telefono, mi sono, di colpo, reso conto di quanto sia faticoso ascoltare....dopo un pò la mente di annoia, vaga altrove e non resta connessa col l'ascolto.

Proprio pochi giorni fa Enzo Bianchi scriveva un articolo su Repubblica  in cui parlava del bisogno e sulla difficoltà dell'ascolto,peraltro già Herman Hesse nel suo mitico Siddharta enfatizzava il potere curativo e salvifico dell'ascolto.

Non sappiamo ascoltare, è un fatto, siamo così autocentrati che tutto ciò che viene da fuori ci interessa poco o nulla, a meno che non rientri nell'ambito di ciò che ci gratifica o porta un utile, non riusciamo più  a provare empatia e simpatia per l'altro e questo è foriero di incomunicabilità,isolamento e disagio.

Se non sappiamo ascoltare ci inaridiamo e non siamo più in grado di metterci in relazione, non per niente si dice che l'allievo deve saper ascoltare il maestro, così come il maestro deve saper accogliere ed ascoltare l'allievo,se così non è , l'insegnamento non passa.

Pensavo di essere un discreto ascoltatore, invece ieri mi sono reso conto che che non è proprio così, pure io cedo alla noia e alla distrazione!

In fondo ascoltare è come meditare, necessita di consapevolezza e presenza mentale , cose che spesso non possediamo mai a sufficienza.

Devo tenere sempre presente, anche quando ascolto storie "normali" di un amico, che devo essere presente totalmente , come in meditazione, senza lasciar scattare il giudizio( le solite menate.....niente di interessante ecc.) che ci spinge a disconnetterci.

Mai dare per scontato un ascolto, a volte , nel mezzo di parole superficiali, balugina qualcosa di significativo o importante, si apre un varco e i nostri cuori si possono toccare per un magico e unico momento.


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