Ed ecco Ferragosto, festa che non ho mai capito, orgia di caldo, folla e carni arrostite...de gustibus...
Sarà il caldo, ma ieri dopo aver sentito i miei figli dire stupidaggini a cena, tanto per aprire bocca, mi sono guardato allo specchio e ho visto un uomo ormai attempato, sudato, rugoso e mi sono sentito melanconico e un tantino fallito.
Ho appena inviato agli editori un ennesimo testo, che non so se uscirà e quando, francamente non me ne può fregare di meno, ho scritto tanto e pubblicato ,pure, a che pro? Non ha cambiato nè la la mia nè l'altrui vita , al più mi sono divertito a scrivere.
Ammesso e non concesso che abbia qualcosa da insegnare non si può dire che interessi a qualcuno, anzi.....nessuno bussa alla mia porta e pure questo blog suscita scarsissimo interesse.
Se vogliamo vedere le cose dall'ottica del successo è andata maluccio, per il resto non posso proprio lamentarmi.
Sarà il caldo avvilente, però in questo ferragosto avrei la tentazione di scomparire, chiudermi un pochino nel mio bozzolo .
So bene che tutto ciò non ha nulla a che fare con la meditazione o altri pensieri "alti" , è solo uno stato d'animo troppo umano , non me ne vogliate, ma non mi va di vendermi come quello che non ha mai un momento di scoramento.
hai molto da insegnare - marco.
RispondiEliminacome viatico di ferragosto - ascólta la canzone : 'come ogni volta' - dei 'la crus'.
un abbraccio affettuoso
'tseundru' 'thayé'
fondazioneacquarius@libero.it
Buonasera Marco,
RispondiEliminaun mio caro amico ha bussato alla sua porta diversi anni fa e spesso mi parla di lei - con immensa gratitudine - come la persona che gli ha cambiato la vita grazie a un breve e semplice colloquio.
Ora mi sto avvicinando anch'io ai suoi scritti che risuonano profondamente col mio sentire.
Tengo a dirle che per noi significa moltissimo, quindi grazie di cuore.
Monica