domenica 3 gennaio 2021

 "Sai,la fine di una persona appartiene ai suoi inizi.Non possiamo controllare il nostro inizio nè la nostra fine, siamo in mani altrui" Chaim Potok

Mi è tornata alla mente questa frase folgorante di uno dei miei scrittori preferiti, mentre leggevo del desiderio del maestro Taino di essere padrone del proprio fine vita.

Certo la nostra fine ha radici lontanissime, nei nostri inizi, nei primi anni di vita, viviamo e moriamo "bene" se abbiamo fondamenta buone,  ma non le abbiamo costruite noi, ci sono state date, dalla vita, dal caso, per chi crede :da Dio.

L'dea che possiamo avere il controllo della nostra vita, anche della nostra fine, in fondo, è illusoria, la nostra libertà, che pure c'è, è abbastanza limitata e fortemente influenzata.Certo sarebbe bello poter avere tutto questo controllo, gratificherebbe incredibilmente il nostro ego e, per quanto mi possa affascinare di essere il signore della mia fine, temo sia solo l'ultima grande illusione .

Posso ben pianificare un bel suicidio impeccabile, stile samurai, se rischio di diventare non autosufficiente o demente,ma sarà poi così? Avrò il coraggio di farlo o altri di farlo per me? Sarò così lucido? 

Non è che mi attaccherò con le unghie anche all'ultimo rantolante respiro come ho visto fare a tanti anziani?

Come non ho potuto controllare da chi nascere, come essere cresciuto, così sarà arduo controllare il finale. Katagiri Roshi gravemente malato di tumore, avendo avuto sentore delle chiacchiere degli allievi su come sarebbe stata la sua fine(da vero maestro Zen) li convocò in camera sua, prima rimase immobile nella posizione del loto, poi si mise in posizione fetale piagnucolando:"mamma!"

Finita la sceneggiata li guardò uno ad uno e disse: " che io muoia meditando o piagnucolando, lo vedremo, comunque morirò come meglio riesco e va bene comunque!"

Non credo possiamo fare di meglio di Katagiri, comunque vada andrà bene , che sia in un modo o nell'altro.

Anche in questi faticosi giorni di pandemia ,tutti vorrebbero poter controllare, sapere quando finirà, se e quando si ritornerà alle vecchie abitudine, a nessuno è dato....E' tempo che impariamo a vivere veramente l'impermanenza lasciando che le cose siano, senza cercare di manipolarle inutilmente, tanto è una pura perdita di tempo ed energie.

L'inizio e la fine non ci appartengono, possiamo lavorare con ciò che ci sta in mezzo, ciò che stiamo vivendo ora, affrontandolo con consapevolezza, equilibrio,saggezza e compassione e. vi assicuro, non è poco!




1 commento:

  1. 'non ti abbiamo dato né luogo che ti sia proprio, né volto che sia tuo, né alcun dono che ti sia peculiare, o adamo, affinché il tuo luogo, il tuo volto, i doni che desíderi, li conquisti e li possegga da te stesso.
    la natura racchiude altre specie in leggi da noi prescritte. ma tu, che nessun limite angustia, con il tuo proprio arbitrio, nelle cui mani ti ho posto, da te ti definisci.
    ti ho collocato nel centro del mondo affinché tu possa meglio contemplare ciò che il mondo contiene. non ti abbiamo fatto né celeste né terrestre, mortale o immortale, affinché da solo, liberamente, a guisa di buon pittore o di abile scultore, tu pervenga alla tua propria forma...'

    [giovanni pico della mirandola - 'oratio de hominis dignitate']

    [in epigrafe a 'l' opera al nero' - marguerite yourcenar]

    sfolgoranti auspíci - per - un - 2021 - di pace

    tseundru thayé [eugenio]

    fondazioneacquarius@libero.it

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 vangelo di Tommaso sesta puntata.........poi stop......questo blog non ha visualizzazioni.( due/tre)....le prossime puntate le trovate sul ...