mercoledì 30 dicembre 2020






 Ieri sera guardavo delle foto di Glassman Roshi, alcune nella pienezza degli anni, in gran forma,anzi, un pò corpulento, altre dell'ultimo periodo, dopo l'ictus e poi col tumore, dimagrito e sofferente.....praticamente irriconoscibile, se non per sguardo.

Mi è venuta una gran tristezza, la nostra vita si riduce solo a quello? Tanta fatica per crescere, studiare, fare e brigare e poi solo decrepitezza e morte?

Panorama per nulla rassicurante, visto che i miei anni cominciano a non essere pochi e il corpo ,ogni tanto, me lo ricorda.

Quello è un aspetto, certo, neanche così marginale, ma se il nostro orizzonte è nell'assoluto, se il nostro respiro e il respiro del Rigpa, allora tutto cambia; quello sguardo azzurro e ironico di Bernie Glassman mi dice che fino all'ultimo respiro era totalmente lì, vivo fino al midollo delle ossa, pieno di serenità e spaziosità.

é tutta questione di prospettiva, se siamo centrati solo sul relativo, tutto è tristezza e disfacimento, ma se noi integriamo il relativo con l'assoluto, allora siamo il re o la regina del grande sole d'oriente, in noi c'è equilibrio, regalità, apertura e compassione e nulla e nessuno ce lo può togliere.


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Un breve video di Bernie dove spiega in modo diretto e semplice che cosa è per lui lo Zen




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