sabato 31 ottobre 2020

 "E' molto più facile per il guerriero agire bene in condizioni estreme che mantenersi impeccabile in circostanze normali" (Carlos Castaneda)

Ho ritrovato questa bella citazione che è estremamente vera, è più facile mantenere la consapevolezza e presenza mentale in situazioni straordinarie che non nell'ordinarietà.

Nel quotidiano diamo un sacco di cose per scontate, le viviamo senza attenzione, ci facciamo prendere dall'accidia e dalla noia e rischiamo di perdere ogni parvenza di impeccabilità.

Paradossalmente gli errori più grandi si fanno nell'ordinario, quando le difese sono basse e ci sembra di muoverci in una comfort zone, una situazione protetta , ed è per questo che è proprio il nostro agire quotidiano è la vera cartina di tornasole della nostra pratica e "realizzazione".

Portare l'equilibrio e il non giudizio meditativo al mercato è più difficile che non in un campo di battaglia, mantenere lo sguardo contemplativo mentre si puliscono i pavimenti è più arduo che scalando una montagna, è per questo che la vita monastica è centrata sulla ripetitività e la quotidianità, perchè è lì ove incarnare la visione spirituale.

Vivere peak experiences , esperire aperture, non è poi così raro, la parte ardua è poi riportare tutto questo nel nostro vivere momento per momento, e questo è veramente raro!

Mantenere la cosiddetta impeccabilità in ogni singolo gesto, in ogni situazione è il fine del nostro praticare:  come diceva Trungpa Rimpoche :"l'illuminazione è una cosa domestica" .

Imparare a vivere e scoprire l'assoluto nel relativo, lo straordinario nell'ordinario, questa è la via della meditazione e della contemplazione, questo è ciò che ci insegnano i Buddha e i maestri.


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