lunedì 15 gennaio 2018



questo è stato pubblicato sul resto del carlino......sono mie riflessioni sulle novità per i licei....

Dopo tante altre amenità della Buona scuola ora la MInistra non -laureata ha partorito il liceo della durata di quattro anni,invece dei canonici cinque......e la novità è già sbarcata a Reggio e dal prossimo anno sarà operativo presso l'Istituto Zanelli.
Questa mirabolante innovazione segue il solco, assai discutibile, dell'anticipazione a tutti i costi: elementari a cinque anni, nido a pochi mesi, corsi di inglese a tre anni ecc. ,anticipazione che molti psicolgi ritendono rischiosa perchè ci sono tempi di crescita e di apprendimento che vanno rispettati o si può andare incontro a problematiche varie.
Chi ha vissuto l'esperienza di un Liceo degno di questo nome sa bene che già cinque anni di studio erano risicati per poter assimilare bene tutta quella mole si sapere......pensare di restringere i tempi con i medesimi contenuti e risultati mi pare avventato.
Bisogna poi ricordare che noi ancora abbiami una scuola secondaria di primo grado( che non hanno negli altri paesi) e non c'è mai stata una ridefinizione dei programmi col risultato che vari argomenti si svolgon odue volte, nella secondaria di primo grado e poi nel biennio delle "superiori"(secondo grado).
Il liceo di quattro anni ha senso in un ordinamento scolastico in cui la scuola secondaria è unica e con programmi riorganizzati.
Come sempre in Italia  anche questa volta si fa il coperchio senza avere la pentola.....e si parte dal fondo invece che dall'inizio.
Restringere tutti i programmi in quattro anni significa poi ore pomeridiane di lezione in strutture che sono sprovviste di mensa quando non di un numero sufficiente di aule......o ,come già si prospetta, lezioni on line.......che ,notoriamente, sono quanto di più lontano dalla didattica umanistica ci possa essere.
A chi giovi tutto ciò non è chiaro......non credo che entrare in università un anno prima modifichi la vita dei nostri figli, soprattutto senza che dietro ci sia stato un percorso "sensato".
DEtto questo non è che io sia contrario a priori alle novità, semplicemente andrebbero pensate e organizzate all'interno di una vera riforma della scuola e dei programmi e con le strutture idonee.
Inutile fare gli americani senza college, campus ecc(spesso anche senza carta igienica)!
Mi stupisco che ,a fronte di numerose criticità(spazi, laboratori, personale, preparazione) che dovrebbero essere risolte, si scelga di aggiungere sperimentazioni che rischiano di peggiorare la situazione.
Temo che questarincorsa del nuovo per il nuovo  finisca per provocare più danni che altro perchè citando i Vangeli, una toppa di tessuto nuovo attaccata su uno vecchio fa strappare il tutto!

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