"In definitiva, il lavoro su se stessi è inseparabile dal lavoro nel mondo. Ciascuno rispecchia l'altro; ognuno è un veicolo per l'altro. Quando cambiamo noi stessi, cambiano anche i nostri valori e le nostre azioni."CARL EISENSTEIN
Il lavoro spirituale è anche lavoro politico, nel senso più alto del termine, cambiare/convertire il nostro approccio esistenziale ha una ricaduta su chi ci sta accanto e sul mondo.
L'dea che i meditatori siano socialmente inutili perchè"stanno a guardarsi l'ombelico" è una baggianata superficiale che non coglie il valore rinnovativo e rivoluzionario del lavoro su se stessi.
Come diceva Shantidas, dobbiamo creare un popolo ben disposto.....cioè aperto i valori dell'Essere , solo così possiamo sperare in un vero cambiamento dell'umanità; senza cambiamento interiore ogni conquista umana e sociale è incerta e rischia di essere annullata in qualunque momento.
Come non si può imporre la democrazia(e ne abbiamo avuto infinite prove) così non si può imporre la saggezza o anche solo il buon senso.....c'è bisogno di una maturazione, di un percorso.
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