venerdì 21 febbraio 2020

DELL'IMPECCABILITA'

in alcune tradizioni buddhiste si usa il termine impeccabilità per descrivere l'agire di una persona illuminata  o quantomeno saggia.
E' un termine che non mi convince granchè anche perchè è sinonimo di perfetto, senza errori e chi è perfetto?
Spesso con la scusa dell'agire impeccabile troppi pseudo-maestri hanno giustificato comportamenti ,come minimo, discutibili.
Che significa poi essere impeccabili?
essere al di là del bene e del male? una sorta di me ne frego cosmico? un essere sempre in armonia con l'attimo presente? essere sempre coerenti?
Si possono dare infinite accezioni a questo termine , anche se, mi chiedo, ci sia qualcuno che, in piena coscienza, possa definire se steso impeccabile.
Se uno la fa ,temo sia già uscito dall'impeccabilità , perchè ,come dice l'adagio, chi non sa parla e chi veramente sa tace.
Se c'è un'impeccabilità è una perfetta peccabilità, cioè essere ciò che si è con totale consapevolezza e umiltà , essere perfettamente imperfetti.
Credo che l'umiltà sia una virtù in disuso, anche nel mondo della spiritualità, ove un certo tipo di protagonismo egoico la fa da padrone e i sedicenti illuminati , lo sono solo perchè si tengono sempre un riflettore puntato addosso.
Oggi guardavo il mio vicino che lavorava ,come sempre, con costanza e dedizione nel suo orto, che è talmente curato da sembrare un giardino;lavorava con gesti misurati, decisi e lenti ,concentrato e rilassato al contempo....forse a lui non passerebbe mai per la testa di definirsi impeccabile , eppure c'era qualcosa di impeccabile in quell'agire "totalmente".

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